Ancora una volta, la lista dei canali televisivi non trova pace e anche ad agosto i cittadini di alcune Regioni dovranno apprestarsi alla risintonizzazione
Per attardarsi sul tema delle vacanze, si può citare uno dei mille aneddoti che caratterizzano la vita del vacanziero o del turista. Chi frequenta alberghi, ma anche le stesse case vacanze, troverà, tra tanto arredo, ciò che non può mancare: il televisore. Ebbene, guai a non perdere nemmeno in vacanza un campionato nazionale o un torneo interazionale di calcio o di altri sport (specialmente poi in estate, quando si giocano mediamente mondiali ed europei di calcio, oppure le Olimpiadi).
A garantire l’erogazione di questo indispensabile servizio, spesso ci pensa la presenza di un sistema di ricezione satellitare. Ed è lo stesso impianto che può aiutare a non saltare una puntata di una serie tv dei canali in chiaro del proprio Paese, o ancora l’appuntamento con le notizie dalla patria. Per quanto a livello “quantitativo” il sistema satellitare non conosce confini e distanze, l’aspetto qualitativo è invece di casa in altri territori della tecnologia, sebbene più circoscritti.
Si conosce, nell’ambito della penisola, lo sforzo che la Rai sta operando nell’ambito dello sviluppo del digitale terrestre. In fondo, è anche per questo che i cittadini italiani pagano (non sempre volentieri) il canone dell’abbonamento tv. Quest’ultimo è separato soltanto da pochi mesi che lo sta portando alla sua ennesima rivoluzione (non tecnologica, ma burocratica): il ritorno del canone Rai come pagamento autonomo, separato dunque dalla bolletta elettrica.
È certo che l’attesa separazione avverrà con il pagamento 2024, ma a tutt’oggi non si conosce né il nuovo importo (con tutta probabilità non manterrà gli attuali 90 euro, ma sarà superiore) né la nuova modalità di pagamento: du fatto, non si può tornare al bollettino, dato che verrebbero ripristinate le condizioni antecedenti al 2016, le quali avevano condotto ad una diffusa evasione sul canone Rai.
Tra le ipotesi più plausibili c’è il fatto che l’abbonamento Rai possa trasformarsi in un codice tributo della dichiarazione dei redditi. Al tempo stesso, dai palazzi del governo, si vocifera la possibilità di associare l’utenza del canone all’utenza telefonica mobile. Si vedrà a quali conclusioni si giungerà. Di certo, l’importo che il cittadino elargisce alla tv di Stato non serve soltanto per pagare l’informazione e l’intrattenimento, ma anche supportare l’avanzamento tecnologico, come appunto quello del digitale terrestre.
Fino a tutto lo scorso giugno è stata completata la lunga conversione dal formato d’immagine Mpeg-2 a Mpeg-4, il formato dell’alta definizione: questo vuol dire che non ci saranno pochi canali di prova in HD, ma tutti i canali saranno predisposti all’alta risoluzione. Lo scorso anno, la prima fase dell’aggiornamento ha significato la sostituzione di molti apparecchi televisivi con altri di ultima generazione.
Oggigiorno, lo spettatore medio ha dietro di sé, nel frattempo, un innumerevole quantitativo di risintonizzazione della lista dei canali, uno step necessario per rendere effettivo l’aggiornamento. Ma anche fino ai primi giorni di agosto, il lavoro è continuato nel contesto locale di alcune Regioni, ossia Lombardia, Lazio e Liguria. Nella prima sono tornati in chiaro canali che erano provvisoriamente scomparsi (Italia8 Motori) e ne sono stati oscurati altri (Rete 7 Piemonte+ HD). Nel Lazio, invece, entra il canale Hit TV. In Liguria, radicale cambio della numerazione dei canali.