Cosa può accadere durante il prelievo di contate a uno sportello bancomat, prestare attenzione all’operazione
Le operazioni allo sportello automatico sono tanto comuni quanti apparente prive di sorprese. Di solito i più accorti osservazioni i dintorni dello sportello o nascondono la digitazione del pin. In effetti queste sono accortezze raccomandabili e da seguire comunque sempre. Ma non sempre sono sufficienti per prevenire sgradevoli sorprese, se non immediatamente qualche tempo dopo.
È quanto accaduto a un correntista di Roma, nel quartiere di Monteverde, vittima di un raggiro proprio al momento del prelievo a uno sportello automatico. L’uomo, insospettito dall’operazione prolungata dopo l’inserimento della carta nell’apposita fessura e dall’impossibilità di concludere l’operazione, aveva contattato la banca ricevendo rassicurazioni riguardo il buon funzionamento dello sportello. Ma la realtà era molto diversa, come scoprirà dopo qualche giorno.
Dopo diversi giorni il correntista nota l’ammanco di un migliaio di euro dal proprio conto, prelevati da un altro sportello e quindi contatta la banca sostenendo di non aver effettuato alcun prelievo. Al che ottiene dal suo istituto l’accredito dei 1.000 euro mancanti. Ma dopo una decina di giorni la beffa oltre il danno, la banca si riprende i 1.000 euro sostenendo che l’operazione era perfettamente in regola.
Il malcapitato ha quindi denunciato l’accaduto alla polizia, scoprendo di essere una nuova vittima della truffa dello skimmer, un apparecchio elettronico in grado di registrare i dati contenuti nella carta al momento del prelievo, perché inserito nella fessura dove posizionare la carta stessa. Lo skimmer infatti è sempre più piccolo e difficile da individuare per i clienti dello sportello ATM. Una volta registrati i dati dell’apparecchio per i criminali è possibile clonare la carta e procedere alle operazioni di prelievo ai danni delle vittime.
La clonazione delle carte elettroniche è un reato previsto dal Codice penale con l’articolo 493 ter che prevede la reclusione da 1 a 5 anni e il pagamento di una sanzione da 310 a 1.550 euro. Ma evidentemente le pene non scoraggiano i truffatori visto il crescente numero di denunce per truffe di questo genere. Ma come procedere per ottenere la somma sottratta dal proprio conto? Intanto occorre agire al più presto possibile.
Nel caso ci si renda conto di essere vittime della truffa dello skimmer occorre immediatamente bloccare la carta, presentare denuncia alla polizia e inviare la contestazione dell’addebito per riavere la cifra sottratta. La denuncia alla polizia va presentata alla propria banca per dimostrare che il denaro è stato sottratto per cause indipendenti dalla volontà del cliente.
L’estratto conto va inviato entro 60 giorni dalla data di emissione ai Servizi interbancari con la fotocopia fronte e retro della carta clonata tagliata in due, la contestazione scritta dell’accaduto e la denuncia presentata alle forze dell’ordine. Dopo questa procedura si può sperare di riottenere la somma sottratta entro 15 giorni.
Purtroppo simili episodi sono più frequenti di quanto si creda e la possibilità delle truffe elettroniche è sempre presente, considerando appunto come la tecnologia consenta degli apparecchi sempre più piccoli e invisibili agli occhi delle vittime, in grado di registrare dati e informazioni riservate. Quindi non resta che controllare e attivarsi al sospetto di un raggiro.