Cartelle esattoriali, come mettersi in regola senza sanatorie

Le cartelle esattoriali non rientranti nella definizione agevolata si possono pagare con le facilitazioni per i contribuenti inadempienti

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Agenzia delle Entrate (Foto Adobe – pensioniora.it)

Le cartelle esattoriali continuano ad essere un incubo per molti italiani. La buona notizia è che nel mese di agosto anche il fisco va in vacanza. Di conseguenza gli avvisi bonari ed i controlli fiscali sono rimandati a settembre. Tanto per godersi senza troppi pensieri le vacanze. Diverso è il discorso di chi ha delle cartelle esattoriali già pendenti sul proprio capo. L’Agenzia delle Entrate, anche allo scopo di sistemare il magazzino fiscale, ha introdotto negli ultimi anni quelle che vengono chiamate le definizioni agevolate. Che si concretizzano nel saldo e stralcio e nella rottamazione. Ogni anno vengono rinnovate.

Il saldo e stralcio è una rateizzazione dei debiti al netto di more ed interessi per le famiglie in comprovata difficoltà economica. Può essere previsto anche uno sconto sulla cartella esattoriale. Mentre la rottamazione può essere richiesta da qualunque contribuente. Essa offre due vantaggi differenti. Da una parte la rateizzazione dei debiti con il fisco. Dall’altra il pagamento della sola cartella esattoriale, al netto di more ed interessi che si sono iniziati ad accumulare dal giorno di scadenza della cartella.

Cartelle esattoriali, alternativa alla rottamazione

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Tasse (Foto Adobe – pensioniora.it)

La rottamazione è una misura stabilita direttamente dal ministro dell’Economia in concerto con l’Agenzia delle Entrate. È la definizione agevolata più utilizzata dai contribuenti in condizione debitoria. Si ricorda che dopo aver pianificato la rateizzazione della rottamazione, il contribuente ogni mese deve puntualmente pagare il dovuto. In caso contrario potrebbe far decadere la definizione agevolata e ritornare nella condizione di dover pagare tutto il debito in un’unica soluzione, comprensiva di more ed interessi.

Anche la rottamazione ha una data di scadenza. La risoluzione dei debiti con la pianificazione nel tempo della restituzione attraverso le rate era possibile fino al 30 giugno 2023. Tutti i contribuenti che non l’hanno attivata dovranno comunque onorare gli impegni con l’Agenzia delle Entrate. Solo che se si è persa questa opportunità, le cartelle esattoriali dovranno essere corrisposte in un’unica soluzione e comprensive di more ed interessi che continuano a maturare per ogni giorno di ritardo sui pagamenti.

Dunque si può ricorrere ad una soluzione alternativa o si deve attendere una nuova rottamazione? Non bisogna disperare, esiste in ogni caso la rateizzazione ordinaria, una misura di accordo con l’Agenzia delle Entrate che è valida per tutto l’anno.

La rateizzazione ordinaria

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Agenzia delle Entrate (Foto Adobe – pensioniora.it)

Il magazzino fiscale dell’Agenzia delle Entrate è pieno di cartelle esattoriali inesigibili o difficili da riscuotere. Dunque l’ente tenta quanto più possibile un accordo con il contribuente per recuperare almeno parte delle somme. La rateizzazione ordinaria è una modalità di accordo tra le due parti in cui viene concertato un numero di rate per onorare i propri debiti con il fisco. Non sono previsti gli sconti che invece fanno parte della Rottamazione, ma è comunque un buon modo di pagare in maniera dilazionata.

Il debito può essere ripagato in un massimo di 72 rate, che corrispondono a sei anni. Inoltre, a differenza della rottamazione, non si decade dal piano di rateizzazione alla prima rata non pagata. Ne servono ben otto per decadere dalla rateizzazione. Le rate possono essere costanti, crescenti o decrescenti, a preferenza del contribuente. Nel caso in cui si versi in condizioni economiche svantaggiate si può arrivare alla dilazione in 120 rate. Ma lo stato economico difficoltoso deve essere dimostrato.

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