Ecco come si ottiene questo particolare contributo rivolto ai docenti delle scuole per sostenere la loro attività e formazione. Di cosa si sta parlando
Come è in fondo giusto che sia, l’informazione che ruota intorno alla cosa pubblica e – si potrebbe dire – alla “cosa sociale”, possiede le sue strategiche soste tematiche nell’ambito del lavoro, ma ancor di più nel tema delle pensioni. D’altronde, è comprensibile: il lavoro rappresenta la prima prerogativa nella Carta costituzionale, ed ogni istanza positiva e negativa fornisce lo “scrupolo” allo Stato di perseguire questo fondamentale diritto a favore della dignità dei suoi cittadini.
Ancor di più viene trainato dalla preoccupazione per la pensione: un po’ perché il lavoro ha le sue importanti sacche di gravi mancanze; in secondo luogo, la pensione è il naturale sbocco di una maratona di sacrifici realizzati nell’arco di una carriera, ma a patto che quest’ultima esista. Certamente, non abbastanza si rammenta (e si investe) sul primo terminale sociale tra lo Stato e i cittadini: il riferimento è alla scuola.
Come è noto, nonostante la penisola sia cosparsa di un notevole magazzino scolastico pubblico e nel libro paga del Ministero dell’Istruzione e del Merito (come è stato rinominato con l’approdo del governo Meloni) vi siano migliaia di insegnanti e docenti di vario grado, quantitativamente paragonabile ad un esercito militare, il settore della scuola presenta profondissime criticità di carattere economico.
Da sempre si sollecitano i governi ad una maggiore sensibilità nei confronti di questo ambito, chiedendo pubblicamente il riconoscimento di un reale interesse da tradursi in notevoli quanti necessari investimenti strutturali. Oltre poi all’aspetto logistico, si richiedere da decenni una riforma scolastica che tarda ad arrivare: per molti decenni, l’Italia democratica ha mantenuto la struttura scolastica della Riforma Gentile (promulgata sotto il ventennio fascista), ed in tempi più recenti si è affidata alla ormai obsoleta Riforma Berlinguer.
L’aspetto qualitativo passa per l’offerta agli studenti. E per migliorare la qualità dell’insegnamento occorre disporre di un organico di insegnanti altamente qualificato e degnamente retribuito; al contempo, in numero adeguato da coprire le necessità del diritto allo studio del territorio nazionale. Per stimolare la preparazione dei docenti, è stata emanata la cosiddetta Carta del docente (oltre quella dello studente), un “bonus insegnanti” costituito da un voucher da 500 euro.
L’importo è spendibile per l’acquisto di un pc, per un corso di aggiornamento, oppure per ottenere biglietti per cinema, musei, teatri, eventi culturali e spettacoli dal vivo. Basta utilizzare la Carta nella procedura di acquisto sulla piattaforma TicketOne. Essa non rimborserà l’intero importo speso, ma fornirà un codice sconto da inserire nella piattaforma telematica al momento del pagamento.
Per attivare la proceduta è sufficiente accedere con lo SPID o il CIE, oppure tramite la registrazione, al portale della Carta del Docente. Al suo interno si può creare un buono cliccando su “Crea buono” e poi su “Online”; in questo modo il codice è abilitato per TicketOne, fissando l’importo e il settore di spesa (Cinema, Musei, Teatro, Mostre ed eventi). Oltre al codice alfanumerico, si genera un QR code, da trasmettere a TicketOne, salvandolo come Immagine o come Pdf.