Questi saranno i lavoratori dipendenti che riceveranno tra pochi giorni il contributo extra all’interno della busta paga. Di quanto si tratta e requisiti
Si avvicinano a passo spedito le vacanze. Alle porte del mese di agosto, inizia ad aleggiare lo spirito di partenza e di viaggio, ma al contempo ciò avviene nell’habitat originario delle personali incombenze di lavoro e di famiglia. Occorrono due settimane affinché il Ferragosto fungano da colonne d’Ercole nel mare settimanale o bisettimanale delle consuete ferie d’agosto.
Qualche lavoratore, magari con la complicità del calendario del luogo di lavoro da spartire con i colleghi, ha ottenuto una prima frazione di ferie proprio per qualche giorno del mese di luglio, e la seconda frazione verrà eventualmente consumata tra i giorni di settembre. Insomma, nuova strategia per coloro che possono permettersi di evitare alcun veto a ridosso dell’esodo delle partenze, affollate tanto negli aeroporti quanto nelle stazioni ferroviarie che nella rete autostradale nazionale.
Certo, il fattore economico, sebbene ombreggiato dall’accecante luce delle osservazioni del flusso migratorio dei vacanzieri, resta il protagonista sia di tutto ciò che è più o meno possibile in vacanza, sia – soprattutto – di quanto rimane un limite esistenziale per i soggetti coinvolti. Sullo sfondo, sono depositati infatti il calo del potere di acquisto e dell’alto costo della vita, mentre il rischio recessione, causa inflazione, permane mese dopo mese.
Nella cronaca di tutti i giorni, però, arrivano anche notizie ottimisticamente riparatorie. In particolare sul fronte dell’INPS, che per l’imminente tornata delle consegne sulle pensioni ha fatto un passo in più nel contesto del suo lavoro di adeguamento economico delle erogazioni, intrapreso a partire dalla rivalutazione ISTAT. Il passo in avanti è costituito dall’adeguamento che tocca ora le pensioni minime, con l’attesa applicazione del doppio indice: rialzo dell’1,5% per i pensionati fino a 75 anni; incrementi del 6,4% per i percettori over 75, con i ratei che sfioreranno i 600 euro al mese.
A questi indici, credito delle casse INPS permettendo, gli stessi interessati incasseranno gli arretrati per la mancata applicazione dei mesi precedenti e altri conguagli positivi derivanti dal fattore anagrafico e dall’acquisizione delle recenti variazioni ISEE. Sulla stessa scia degli indici, le misure di reintegro economico sono ben diverse e più circoscritte nell’ambito del lavoro; in particolare nel contesto del lavoro dipendente, dove le trattenute INPS sono piuttosto note e osteggiate dai salariati.
Bisognerà attendere ancora qualche mese; a dicembre, infatti, le buste paga vedranno l’effetto dell’attesissimo taglio del cuneo fiscale contributivo sui redditi più bassi. Doppia forbice percentuale anche in questo caso: abbattimento del 7% per i redditi fino a 25mila euro; 6% sui redditi annui sopra i 25mila e fino a 35mila euro. Per aumenti veri e propri, occorre appartenere a quelle categorie che di recente hanno rinnovato il contratto nazionale di lavoro (appartenenti per la maggior parte alla Pubblica Amministrazione).
Proprio tale rinnovo è alla base dei bonus che confluiranno nei cedolini di agosto, i cui titolari sono i dipendenti pubblici, e che fanno parte del contributo per il triennio 2022-2024. In realtà, questi bonus rappresentano ancora una volta un sostegno provvisorio prima dell’applicazione per intero degli aumenti accordati. Gli importi dei contributi corrispondono all’1,5% del salario dei lavoratori PA, Servizio Sanitario Nazionale, Scuola, personale militare, diplomatico, docenti universitari: numericamente, si attendono dai 23,17 ai 70 euro al mese, che con gli arretrati, diverranno dai 185 ai 534 euro ad agosto.