Le famiglie italiane con figli a carico ricevono anche per il 2023 l’Assegno Unico Universale: sorprese sull’importo nei prossimi mesi
L’Assegno Unico Universale è stata senza ombra di dubbio la misura principe del 2022. Si tratta di un incentivo, promosso dal governo Draghi, che riguarda le famiglie con figli a carico fino a 21 anni e senza limiti di età nel caso di figli che presentano una qualche disabilità. L’importo dell’AU varia a seconda dell’ISEE ed è inviato direttamente sull’IBAN di chi ne ha fatto domanda.
Attraverso la Legge di Bilancio 2023, il governo Meloni ha prorogato per tutto l’anno in corso questa misura, introducendo anche maggiorazioni che spettano alle famiglie numerose e alla famiglie con figli disabili. Nei prossimi mesi, poi, la cifra dell’AU potrebbe cambiare per molti beneficiari: ecco il motivo.
Assegno Unico e nuove cifre: cosa fare da gennaio
Come detto, il governo Meloni ha prorogato l‘Assegno Unico fino a 31 dicembre 2023 e vi ha aggiunto anche delle maggiorazioni. Tali maggiorazioni sono del 50% per i nuclei familiari con almeno 4 figli a carico (un aumento di circa 150 euro); e un incremento sempre del 50% per i nuclei familiari con tre o più figli a carico di età compresa tra 1 e 3 anni.
Detto in altre parole, l’importo spettante dell’Assegno Unico aumenta del 50% per ogni figlio con il limite di ISEE pari a 40.000 euro. La correlazione tra Assegno Unico ed ISEE è dunque molto stretta dal momento che il suo importo varia proprio a seconda della fascia ISEE di appartenenza.
Vista questa stretta correlazione tra AU ed ISEE è fondamentale presentare, nel corso del mese di gennaio, il nuovo ISEE. Per quanto riguarda l’anno in corso, nell’apposita circolare INPS del 15 dicembre 2022, l’Istituto aveva annunciato che non bisognava presentare domanda per l’AU se non variava il numero di figli a carico; il raggiungimento di 22 anni del figlio a carico o una modifica dell’ISEE che fa rientrare in una fascia differente rispetto l’anno precedente.
Bisogna attendere il prossimo mese di dicembre per capire se il governo prorogherà nuovamente l’Assegno Unico e se bisognerà presentare sempre una nuova domanda come per l’anno in corso. Ricordiamo, infatti, che nel caso in cui non si dovesse presentare l’ISEE le famiglie con figli a carico riceveranno comunque l’incentivo ma al suo minimo.
Se le regole per ottenere l’incentivo nel 2024 non dovessero cambiare, allora dovranno presentare domanda per l’AU coloro che non hanno mai beneficiato dell’assegno unico o hanno trasmesso la domanda fino al 28 febbraio 2023 e la stessa si trova in stato respinta, decaduta, rinunciata o revocata. Per poter accedere alla prestazione per il periodo 1° marzo 2023 – 29 febbraio 2024, dovranno trasmettere una nuova domanda.
Reddito di Cittadinanza e Assegno Unico: cosa accade
Tutti coloro che hanno avuto l’ultima ricarica del Reddito di Cittadinanza a luglio perderanno anche l’Assegno Unico sul RdC dal momento che questo era erogato in automatico e direttamente sulla carta. Gli ex percettori del RdC però, non perderanno in assoluto l’AU ma dovranno compilare apposita domanda all’INPS per continuare a riceverlo slegato dal Reddito di Cittadinanza.
Gli occupabili che perdono dunque il Reddito di Cittadinanza da luglio in poi dovranno quindi presentare domanda all’INPS per ottenere l’Assegno Unico. Per richiedere l’assegno unico si può fare domanda: tramite i servizi Inps online, accedendo con SPID, CIE o CNS; chiamando il numero verde 803.164 da rete fissa, gratuitamente, o lo 06 164.164 da cellulare, a pagamento o tramite i servizi telematici gratuiti offerti dai patronati.