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Tasse

Canone RAI non più in bolletta, c’è nuovo aggiornamento

Ecco quale potrebbe essere la misura che potrebbe cambiare radicalmente la modalità per essere inclusi nell’obbligo dell’abbonamento TV. Di cosa si parla

Canone Rai (Foto Adobe – pensioniora.it)

È vero, gli strumenti cambiano, i dispositivi si evolvono tecnologicamente a ritmi inafferrabili, ma di sicuro certe abitudini resistono al susseguirsi dei tempi. Sì, si potrebbe parlare delle vacanze, visto che si sta in tema con l’asse temporale del calendario. In realtà, si va più sul particolare ma è una delle azioni fondanti all’interno del costume di massa. Ebbene, il riferimento è alla televisione.

Anzi, il “rischio” – per così dire – è che le vacanze, sinonimo per eccellenza del riposo e anche di tanto totale relax, siano l’ambito più semplice per decidere di passare una mezza giornata sul divano per seguire le serie complete che oramai offrono in quantità smisurate i canali appartenenti alle piattaforme dei contenuti a pagamento. Per molti utenti, film in prima tv, serie “original” (che ben presto diventano fenomeni di dibattito pubblico), affiancate, per chi desidera, da altrettanto sport, rappresentano il passatempo preferito sia nella cornice del caldo tropicale quanto per i lunghi, ombrosi pomeriggi dei weekend invernali, costellati da freddo e pioggia.

Canone RAI non più in bolletta, dove potrebbe approdare l’utenza

Canone Rai (Foto Adobe – pensioniora.it)

Insomma, a ben pensarci un peccato, visto che si può approfittare dei giorni di assenza dalla casa abitudinaria e dall’habitat caotico delle grandi città per dedicarsi a passeggiate nella natura e coltivare il valore del silenzio mentre l’acqua marittima s’infrange su uno scoglio. De gustibus: non manca chi impegna questo periodo di riposo per colmare il tempo mancante per aggiornarsi sugli epiloghi delle serie televisive più gettonate.

Nel corso dell’anno, si è anche potuto assistere ad un potenziamento dei segnali della tv di Stato, della Rai, ma non solo: d’altronde è in mano all’azienda di Stato la questione che ruota intorno al continuo miglioramento del sistema di digitale terrestre. Durante la prima metà del 2023, infatti, come utenti del piccolo schermo si è divenuti copartecipi di numerosi interventi di aggiornamento della lista dei canali, dovuti alla progressiva introduzione del nuovo formato ad alta definizione delle immagini per tutti i canali Rai.

Canone RAI, ecco quale utenza si farà carico dell’abbonamento tv

Canone Rai (Foto Adobe – pensioniora.it)

Le continue risintonizzazioni a carico dell’utente fanno parte in fondo dei normali comportamenti della tecnologia, avida di aggiornamenti. Il passaggio dal formato Mpeg-2 al  più innovativo Mpeg-4 ha comportato, soltanto l’anno precedente, la sostituzione degli apparecchi sufficientemente obsoleti per non supportare il nuovo codice dell’immagine. Dunque, ben presto i canali ad alta definizione non saranno sparuti canali di prova per un’esperienza migliore di visione dei programmi, bensì la norma.

Tutto questo sforzo tecnico, in fondo, è finanziato da una parte del canone radiotelevisivo che gli italiani pagano finora all’interno della bolletta dell’energia elettrica. Certo, è una tassa tutt’altro che amata, dato il diversificato target di telespettatori che utilizzano l’apparecchio televisivo per vedere contenuti al di fuori della rosa dei canali pubblici, oppure di coloro che hanno dirottato il loro intrattenimento su tablet, pc e smartphone.

Dal 1° gennaio 2024, come già noto, il canone Rai torna ad essere un pagamento scisso da qualsiasi altra spesa. Non se ne conosce, al momento, né il nuovo importo né la nuova modalità di pagamento. Qualcuno pensa di associarlo ad un codice tributo della dichiarazione dei redditi. Di fatto, però, si torna alle condizioni negative che hanno imposto, dal 2016, il pagamento tramite la bolletta: ovvero la diffusa evasione del canone.

Il governo Meloni, tramite il Ministro Giorgetti, ha proposto che come nuovo requisito per pagare il canone rai non sarà più il possesso di un televisore, ma il possesso di un’utenza telefonica mobile. Bisognerà capire come caricare quest’associazione, dal momento che per il canone basta una sola utenza di famiglia contro la plurima presenza di smartphone in casa: per questo, sarà opportuno organizzarsi nella sostituzione delle attuali 21 milioni di utenze Rai rispetto ai 107 milioni di utenze della telefonia mobile.

 

Pubblicato da
Roberto Alciati