Acquistare uno smartphone a rate può essere a volte la scelta utile, In altri casi meno. Dipende dalle esigenze del compratore
Ormai avere uno smartphone è una necessità piuttosto che un desiderio. Infatti buona parte delle attività vengono portati avanti tramite la connessione internet disponibile in qualunque momento, dunque per portarla con sé 24 ore al giorno è necessario avere uno smartphone. Per non parlare dei servizi di WhatsApp che diventano degli strumenti di lavoro o di didattica. Nel 2019 questa tendenza era già in corso, ma è stata esacerbata dalla pandemia in poi, quando la maggior parte delle attività veniva effettuata da remoto.
Chi ha bisogno di un dispositivo ad altissima prestazione e con una connessione internet stabile e più che soddisfacente, dovrà necessariamente optare per dei modelli molto costosi e all’avanguardia. Con la necessità di cambiarli spesso ed essere aggiornato con il mercato della tecnologia.
Dunque, comprare più di una volta l’anno uno smartphone può essere una spesa non esattamente esigua. Si possono scegliere determinate formule, come ad esempio la rateizzazione, che ad alcuni compratori possono risultare convenienti. Le soluzioni a rate vengono incentivate per facilitare gli acquisti di smartphone molto costosi. Di conseguenza non è detto che le rate abbiano dei tassi di interesse.
Smartphone a rate, quando conviene
Se la necessità del compratore è di avere un modello di ultima generazione, senza possedere la liquidità adatta per comprarlo, può aderire a dei piani di rateizzazione. In questo modo con una piccola spesa mensile si può ottenere uno smartphone di gamma alta. In alcuni casi, i punti vendita o gli stessi produttori, possono far ottenere degli sconti oltre ai finanziamenti per la rateizzazione. Si può scegliere una soluzione con un pagamento in 3 rate, oppure diluire le rate mensilmente con cifre più piccole ma da restituire in un tempo maggiore.
Generalmente quando si opta per la rateizzazione, all’interno del pacchetto dello smartphone di ultima generazione è compreso anche il costo del piano tariffario. Questo è un pacchetto unico che non consente di apportare modifiche. Per valutare se la rateizzazione, un onere che va portato avanti mensilmente per un certo lasso di tempo, conviene, il compratore deve valutare innanzitutto il costo iniziale per avere lo smartphone. Esso potrebbe essere oltre le possibilità dell’acquirente.
Il costo mensile del piano tariffario. La durata del contratto, dato che in alcuni casi potrebbe essere troppo lunga e onerosa. Il regime di garanzia. Questo è un aspetto che spesso viene sottovalutato. Può capitare che gli smartphone abbiano dei difetti legati al modello che si acquista, dunque è importante avere una copertura con una garanzia di almeno 3 anni per i modelli di fascia alta. E per ultima cosa leggere bene il contratto e vedere se esistono delle penali di recesso e a quanto ammontano. Nel caso in cui si voglia fermare la rateizzazione, possono essere inserite delle penali con dei costi piuttosto alti.
Cosa succede se si saltano le rate
Le rate per acquistare uno smartphone generalmente sono mensili. Il venditore può richiedere il RID del pagamento, ovvero l’accredito bancario automatico, oppure all’acquirente stesso che ogni mese deve versare la rata. Nel caso in cui questo onere non venga onorato, ci possono essere delle conseguenze anche gravi. Innanzitutto, dopo 1-2 mesi di rate saltate, il finanziatore può mandare delle lettere di sollecito nelle quali sono scritte anche le penali o le more a cui si incorre quando non si pagano le rate. Nel caso in cui si decida di ignorarle, l’operatore può bloccare definitivamente il telefono, che non funzionerà con nessun tipo di SIM card.