Informazioni dell’Inps per verificare la propria domanda di bonus asilo nido, vediamo che cosa succede alla prestazione
Prosegue lo sforzo da parte dell’Inps di informare e comunicare agli utenti le novità riguardanti i servizi e le prestazioni. In questo senso l’utilizzo dei social, in particolare Facebook, è di grande aiuto, permettendo di dare informazioni rapide e precise sulle novità riguardanti le misure rilasciate dall’Istituto di previdenza sociale.
Non solo, attraverso questa chat anche i cittadini possono interagire direttamente con gli operatori dell’Istituto, ponendo domande e quesiti di chiarimento su procedure, tempi, documenti e quanto altro possa essere necessario per i servizi. Questa volta le novità riguardano il bonus asilo nido che coinvolge le famiglie con prole fino ai 3 anni che frequentano asili nido pubblici e privati riconosciuti. Sulla pagina facebook Inps per la famiglia è presente un link per un tutorial che riguarda proprio questa prestazione.
Comunicazione Inps, chi attende soldi bonus nido
La misura spetta alle famiglie con figli fino a 3 anni di età per le spese di frequenza della scuola o per quelle relative all’assistenza domiciliare nel caso di bambini impossibilitati ad andare all’asilo a causa di gravi malattie e disabilità. Si tratta dunque di un aiuto prezioso per tutti i nuclei familiari coinvolti. La domanda, possibile fino al 31 dicembre 2023, si invia per via telematica all’Inps attraverso la procedure presente sul sito o mediante l’intermediazione di patronati.
L’Istituto eroga l’importo in base alla dichiarazione Isee comunicata, con importo accreditato in 11 mensilità (nel caso di assistenza domiciliare la somma è erogata in un’unica soluzione) con una somma che va complessivamente dai 3mila euro (per Isee fino 25mila euro), ai 2500 (per Isee fino a 40mila euro) e a 1500 euro annui (per le dichiarazioni Isee più alte).
La richiesta deve essere presentata dal genitore che paga la retta. Inoltre nella domanda va specificato se l’asilo frequentato sia pubblico o privato autorizzato, in questo caso oltre alla denominazione e al codice fiscale dell’asilo, è necessario anche il numero del provvedimento autorizzativo.
In più si deve indicare per quali mensilità si chiede il bonus, in quelle comprese tra gennaio e dicembre 2023. Ciò per accantonare le risorse utili. Per mensilità non specificate in fase di domanda non sarano accantonate risorse e non sarà possibili allegare documenti per mesi non specificati in fase di domanda.
Informazioni sui pagamenti
Non rispettando queste procedure i pagamenti vengono bloccati e questo potrebbe spiegare i motivi dei rallentamenti nei versamenti fin qui registrati. Per mesi ulteriori oltre a quelli della domanda, bisogna presentarne una nuova. Per provare il pagamento della retta occorre presentare una fattura al momento dell’invio della richiesta oppure la documentazione da cui risulti l’iscrizione o l’inserimento in graduatoria. Le fatture per il 2023 devono essere allegate non oltre il 31 luglio del 2024 e in ogni caso il rimborso avviene solo dopo la presentazione delle fatture.
Non rispettando queste o altre clausole nell’inserimento dei documenti si rischia che il pagamento si blocchi. Quindi è necessario verificare lo stato della domanda nel fascicolo previdenziale del cittadino e controllare i motivi del ritardo. Il tutorial presente nella pagine Facebook fornisce altre preziose informazioni e conviene partire dalle informazioni che contiene per affrontare il problema.