La carta solidale è a rischio boomerang per alcuni beneficiari. Cosa può succedere con l’Agenzia delle Entrate
Prima di iniziare a trattare l’argomento c’è una specifica da fare. La social card solidale è cosa diversa dalla carta acquisti. Entrambe servono per comprare i generi alimentari e sono destinate alle famiglie in difficoltà economiche. Ma hanno delle declinazioni differenti, sia in termini di requisiti che di importo. La carta acquisti è un beneficio erogato su carta ricaricabile per un valore di 40 euro mensili erogato ogni bimestre, per un valore di 80 euro ogni due mesi. Mentre invece la social card solidale è un importo di 383,50 euro una tantum, cioè significa che viene accreditato una volta sola, a meno che l’anno successivo la legge bilancio non deciderà di convalidarlo nuovamente.
I sostegni economici alle famiglie in difficoltà iniziano a diventare urgenti, dato anche il fatto che il reddito di cittadinanza è terminato per alcuni beneficiari e che sicuramente vedrà la fine entro la fine entro il termine del 2024. Quindi non solo sostegno per fare la spesa, ma anche necessità di aiuti per pagare le bollette, le imposte comunali e regionali, la raccolta dei rifiuti e tutte le spese fisse mensili, compresa la locazione ove presente.
La carta solidale, quali sono i requisiti
Chi vuole ottenere la carta che il governo Meloni ha chiamato “dedicata a te”, può richiederla tramite il portale INPS. Ma solo a patto che il nucleo familiare abbia un ISEE in corso di validità non superiore a 15.000 euro. Gli acquisti di generi alimentari possono essere fatti presso qualunque punto vendita abilitato, per acquistare beni di prima necessità, ad esclusione degli alcolici. Il problema per i cittadini che ora stanno facendo la fila lungo gli sportelli di poste italiane o presso gli uffici INPS, è che essa non è compatibile con il reddito di cittadinanza. Con la conseguenza che chi la ha ricevuta, potrebbe dover restituire indietro il denaro.
Inoltre, la differenza tra la carta acquisti, e la carta solidale, è che la prima è dedicata esclusivamente ai cittadini maggiori di 65 anni o ai genitori di figli con meno di tre anni di età. Quest’ultima può essere compatibile con il reddito di cittadinanza.
Quali sono le sanzioni su un’erogazione errata
Nel caso in cui la social card da 383,50 euro venga erogata a cittadini che già percepiscono il reddito di cittadinanza, le conseguenze possono essere piuttosto gravi. Nella migliore delle ipotesi, dunque quella più probabile, e il contribuente dovrà restituirla nuovamente all’Agenzia delle entrate. In altri case invece, sarà soggetto a sanzione con more ed interessi per acquisizione indebita di un bonus statale.
Dunque è bene fare attenzione, ed essere sicuri di non essere di non avere già un beneficio che è incompatibile con la carta solidale. Chi dal mese di agosto non è più percettore del reddito di cittadinanza perché è considerato occupabile, e dunque darà l’addio a questo supporto economico, potrà richiedere la carta solidale. Nel caso in cui essa verrà inviata per errore, conviene, a scanso di equivoci, segnalare la questione all’Inps e inviarla nuovamente indietro, piuttosto che dover pagare delle sanzioni successivamente.