Il nuovo reddito di cittadinanza che entrerà in vigore il prossimo gennaio non è altro che l’assegno di inclusione. Può essere già richiesto?
Molti cittadini già sanno che a breve perderanno il reddito di cittadinanza. Altri lo hanno già perduto. Il nuovo governo ha introdotto una differenza che prima non esisteva tra due categorie di beneficiari. Gli occupabili ed e non occupabili. Per soggetti occupabili si intendono tutti i cittadini abili al lavoro di età compresa tra i 18 di 59 anni. Mentre non occupabili sono tutti i minori, gli invalidi, ed i soggetti con età superiore a 60 anni.
La prima categoria, dunque gli occupabili, ha potuto beneficiare del reddito di cittadinanza durante il 2023 esclusivamente per sette mesi. Dunque luglio è l’ultima mensilità erogata. Ad eccezione di coloro che in questo 2023 hanno avuto il mese di sospensione tra i primi 18 mesi ed il rinnovo successivo. Per essi c’è una mensilità in più di compensazione. Mentre tutti gli altri potranno usufruire del reddito di cittadinanza con l’importo stabilito in base all’ISEE 2023 in corso di validità fino a fine anno. Dal primo gennaio prossimo il reddito di cittadinanza andrà in pensione e si apriranno delle porte all’assegno di inclusione.
Assegno di inclusione, di cosa si tratta
Letteralmente, l’assegno di inclusione, quello che altri amano chiamare il nuovo reddito di cittadinanza, è una misura nazionale di contrasto alla povertà, alla fragilità e all’esclusione sociale delle fasce deboli. La cifra è erogata al nucleo familiare, che sarà nominale rispetto al richiedente, e avrà un valore variabile da un minimo di 480 euro annui a un massimo di 6000 euro annui. A queste cifre si può aggiungere un massimo di 3.360 euro in base al parametro della scala di equivalenza e nel caso in cui il beneficiario debba pagare un canone di locazione.
L’assegno di inclusione è dedicato esclusivamente ai nuclei familiari con almeno un disabile, un minore, o un anziano di età maggiore di 60 anni. Dunque le categorie dei non occupabili. E nuclei familiari composti esclusivamente da soggetti occupabili non avranno diritto ad alcun assegno di inclusione. Inoltre, oltre all’ISEE in corso di validità, per ottenere l’assegno di inclusione, il nucleo familiare deve dichiarare di non essere intestatario di veicoli cilindrata superiore a 1600 cc, o motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc.
In condizioni normali, per ottenere l’assegno di inclusione, l’ISEE in corso di validità non deve essere superiore a 9.360 euro. Nel caso in cui siano presenti dei minorenni, l’ISEE viene calcolato in base a dei criteri espressi nell’articolo 7 del decreto del presidente del Consiglio dei Ministri il 5 dicembre 2013. Oltre all’ISEE, come anche per il reddito di cittadinanza, ci devono essere delle soglie di patrimonio immobiliare e mobiliare che non si possono superare.
Come richiederlo
Richiedere l’assegno di inclusione, ovvero il nuovo reddito di cittadinanza, sarà possibile tramite l’INPS o anche il CAF, non appena esso verrà attivato. Al momento, anche se le famiglie hanno ansia di sapere se avranno diritto a questo beneficio nel 2024, le domande non possono essere ancora inoltrate. Anche perché l’ISEE in corso di validità con il nuovo anno sarà differente. Per il momento, che ha diritto al reddito di cittadinanza può ancora richiederlo tramite un CAF sempre che il titolare aderisca ai requisiti richiesti.