Cosa succede in caso di blackout prolungato, come e quando si può ottenere un rimborso per la mancanza di corrente elettrica
In queste settimane, alcune delle conseguenze del clima molto caldo in gran parte del Paese sono stati i frequenti blackout che hanno coinvolto le città, con lunghe ore di attesa prima del ripristino del servizio. I consumi elettrici in forte aumento, per l’utilizzo massiccio di elettrodomestici necessari per contrastare l’afa, sottopongono la rete elettrica a sovraccarichi e guasti che nei casi più gravi determinano le interruzione della corrente.
L’esperienza del blackout è capitata a chiunque e fortunatamente si risolve in breve tempo, contattando il fornitore del servizio o chi gestisce gli impianti, ma cosa accade se l’interruzione del servizio si prolunga nel tempo? Oltre ai disagi derivanti dall’assenza dell’elettricità, si interrompono attività e lavoro, si deteriorano alimenti conservati in frigorifero, insomma si determinano danni e disagi che possono diventare pesanti, nel caso di blackout molto lunghi.
Rimborso da richiedere in caso di rimborso
Nel caso di blackout durato ore si può ottenere un rimborso al proprio fornitore per i danni e il disagio. L’indennizzo spetta ai titolari di utenza per la fornitura di energia elettrica che hanno subito un’interruzione del servizio della durata minima di 8 ore continuative. Il rimborso è emesso da Arera (Autorità di regolazione elettricità rete e ambiente) ed erogato in bolletta direttamente dal distributore di elettricità al cliente.
Gli indennizzi vanno da 30 a 600 euro per le famiglie, mentre raggiungono i 6mila euro per le aziende. Ma il rimborso dipende da alcune variabili e modulazioni che cambiano a seconda delle aree dove avviene il blackout e della sua durata. L’indennità si ottiene se l’interruzione della corrente elettrica è di durata superiore agli standard indicati da Arera. Gli standard appunto è la durata delle interruzioni che se superata, dà diritto a fruire dell’indennizzo.
Gli standard dipendono dal titolare del rimborso. Per le famiglie le interruzioni senza preavviso cambiano in base al territorio coinvolto dal blackout:
- Comuni con più di 50mila abitanti ad “alta concentrazione”, durata minima del disservizio 12 ore;
- Comuni con una popolazione tra 5mila e 50mila abitanti a “media concentrazione”, durata minima del blackout 8 ore;
- Comuni con meno di 5mila abitanti e aree rurali a “bassa concentrazione”, durata minima dell’interruzione 16 ore.
Nel caso di blackout con preavviso l’interruzione deve durare almeno 8 ore per avere il rimborso. Per le imprese si applicano gli stessi standard delle utenze domestiche, se utilizzano bassa tensione. Altrimenti nel caso di media tensione gli standard sono 4, 6 e 12 ore.
Quanto si ottiene di indennizzo
Quando si superano gli standard previsti dai regolamenti, il rimborso avviene in automatico, le famiglie hanno 30 euro di rimborso, più altri 15 euro per ogni blocco di 4 ore oltre gli standard. Il rimborso massimo è di 300 euro. I consumatori e le imprese con potenza fino a 100 kW, ottengono 100 euro, più 75 euro ogni blocco da 4 ore, fino a un massimo di 1000 euro.
I consumatori con potenza superiore a 100kW, hanno 2 euro ogni kW, più 1 euro ogni kW per ogni 4 ore di blackout, fino a un massimo di 3mila euro. Infine le imprese con potenza superiore a 100 kW, con rete a media tensione, hanno 1,50 euro ogni kW, più 0,75 euro ogni 2 ore, fino a un massimo di 6mila euro.