Con la fase della presentazione quasi al termine, si passerà a stretto giro alla conta di coloro che non si sono messo in regola. Ecco come recuperare
Ancora prima che dalle temperature e dalla irresistibile voglia di vacanze, il clima resta alquanto rovente, metaforicamente, anche per le procedure in svolgimento da parte della Pubblica Amministrazione nei confronti dei cittadini. Fra pochi giorni si paleserà uno dei consueti appuntamenti del calendario fiscale e previdenziale. Si sta parlando della tornata d’agosto relativa alla consegna dei ratei delle pensioni.
Anche ad agosto, così come a luglio e nei mesi immediatamente precedenti, si stanno avvicendando diverse attività che agitano il normale lavoro dell’INPS: in effetti, è dall’inizio dell’anno che l’ente previdenziale è impegnato nei ricalcoli prodotti dall’aggiornamento ISTAT sulla base degli indici inflazionistici, iniziando dai riconteggi dei trattamenti previdenziali ordinari, ridistribuendo gli aumenti secondo le aliquote ordinarie, coinvolgendo nella revisione anche le misure economiche di sussidio.
La revisione dei conti rispetto ai nuovi indici sul costo della vita ha prodotto una serie di conguagli positivi che in questi mesi si trovano nella fase di graduale pagamento. Non mancano anche conguagli negativi, i quali verranno recuperati con un’agevole rateazione di importi trattenuti nel corso delle singoli elargizioni. Ma prima sono arrivati gli aumenti, con annessi arretrati appartenenti ai mesi precedenti del 2023.
Nei cedolini di luglio è approdata la quattordicesima per le pensioni dei redditi, dai 64. anni in su, fino a una volta e mezza o due volte il trattamento minimo; e altri rialzi scaturiti dai calcoli aggiornati da fattori anagrafici e reddituali. Ad influire positivamente e negativamente, infatti, ci sono le acquisizioni delle più recenti variazioni reddituali. In prossimità dell’appuntamento d’agosto, gli aumenti vengono concretamente definiti anche nelle pensioni minime.
Le pensioni più basse della previdenza sociale vengono dunque incrementate del doppio indice in base all’età dei suoi percettori: aumenti dell’1,5% per i pensionati minimi fino a 75 anni; integrazioni del 6,4% per gli over 75. Nel frattempo, pensionati e lavoratori sono coinvolti nell’espletamento della dichiarazione dei loro redditi. Entro il 20 luglio 2023, sono rimaste aperte le finestra di trasmissione telematica dei modelli 730 e 740 Unico, sul sito dell’Agenzia delle Entrate.
Con la chiusura di questa prima fase, si apre a stretto giro l’impegno da parte dell’Agenzia stessa di restituire delle somme a numerosi contribuenti, tramite il pagamento degli eventuali rimborsi relativi ai crediti di imposta: somme, dunque, derivate dalla franchigia delle detrazioni su determinate voci di spesa, e dalla restituzione delle eccedenze dell’IRPEF, prodotte nella dichiarazione dell’anno precedente.
Il rimborso del credito di imposta avviene a stretto giro: negli ultimi giorni di luglio, per i contribuenti dei modelli precompilati; da agosto e protraendosi fino alla fine di nobembre, per tutti gli altri contribuenti. A chiudere la lunga tranche sono infatti i contribuenti privi di sostituti di imposta. Chi ha regolarmente trasmesso il proprio modello, ora deve solo procedere al pagamento dei contributi, che per la maggior parte delle scelte, non è svolto in un’unica selezione, bensì in un comodo piano di rateazione, da 5 0 6 scadenze mensili.
Ancora con la presentazione, si può procedere entro il prossimo 31 luglio, ma occorre conteggiare una maggiorazione pari allo 0,4%. Dopo il giorno 31, l’integrazione dello 0,4% viene regolata sulla base dei giorni aggiuntivi succedutisi dal 20 luglio in poi, fino al giorno dell’effettivo versamento, Dal 1° agosto, scatteranno le sanzioni per omesso versamento, equivalenti al 30% del totale non versato al Fisco. Per correggere la propria posizione, questi ulteriori importi andranno pagato tramite il ravvedimento operoso, il quale consente di versare – se per tempo – le imposte con una riduzione delle sanzioni.