Una buona valutazione degli strumenti postali rispetto ai risparmi a disposizione potrebbe permettere di non farsi sfuggire questa occasione
L’orizzonte delle ferie e delle vacanze è sempre più in avvicinamento per tanti italiani, per tanti lavoratori che approfitteranno dei giorni d’agosto per raggiungere la propria terra d’origine o per regalarsi un po’ di relax presso la località marittima preferita. Certo, non tutti i lavoratori sono uguali e pertanto anche le aspettative e le possibilità sono altrettanto differenti; specialmente da un punto di vista economico.
No, non è stata annunciata alcuna uscita dalla crisi economica che è maturata poco più di un anno e mezzo fa. È vero che gli importi delle bollette si sono stabilizzati ma quasi niente ha recuperato il cittadino una volta acclarata la speculazione da parte di numerose società distributrici del gas; in altre parole, l’applicazione dei conguagli in positivo per gli utente si è manifestata per una piccola fetta della massa strumentalizzata.
Le componenti che in definitiva sono rimaste intatte sono rappresentate dal calo del potere d’acquisto causato dalla perseverante salita dell’inflazione; il rialzo generalizzato del costo della vita. A queste bisogna aggiungere il rischio di effetto domino, dato dagli aumenti del gas che ora potrebbero trasferirsi proprio nel consumo di elettricità. Certo, dopo il problema concernente le varie possibilità di riscaldamento, legate direttamente al gas, ora la questione si declina nel contesto della corrente elettrica, la quale accelera la corsa al contatore per alimentare i dispositivi e gli impianti di raffreddamento degli ambienti.
Come si vede, il rischio di un nuovo rincaro delle bollette, in salsa “luce”, è tutt’altro che scongiurato. Dalla crisi, però, si sta ereditando un’altra, grave criticità: il rischio di riduzione della capacità di risparmio. In Italia, i risparmi rappresentano la reale risorsa non del tutto valorizzata, capace di tenere in piedi un intero e complesso sistema economico; sì perché il risparmio privato è la forza nascosta e diffusa dei risparmiatori italiani, i quali da sempre cercano di affrontare la questione sul futuro delle proprie famiglie.
In un tempo in cui il rischio recessione è dietro l’angolo, i risparmi sono l’inatteso carburante per far avanzare il motore progettuale dei propri figli, sempre più incagliati in un mondo precario e flessibile, dove il lavoro presenta sin troppi tratti di saltuarietà e insicurezze. La deriva dei rialzi sui tassi di interesse ha altresì alimentato sorprendentemente diverse rendite. Ciò non poteva non investire gli essenziali strumenti di risparmio delle Poste Italiane.
A fare la differenza sono ancora una volta i buoni fruttiferi postali. Oggigiorno, per ottenere la rendita migliore, non è necessario impegnare una somma per almeno venti anni, come nei buoni ordinari; ci si può direzionare anche su scadenze a medio-breve termine. Certo, con il buono dedicato ai minori si può approfittare del tasso di rendimento a scadenza pari al 4,50%.
Può essere regalato dal genitore o dai nonni, al proprio figlio o nipote, e quest’ultimo può riscattarlo una volta compiuto 18 anni. Un particolare investimento quello del buono Soluzione Eredità, sottoscrivibile soltanto da un beneficiario di procedimento successorio finalizzato in Poste: il tasso è pari al 3% annuo lordo e il rimborso con il riconoscimento degli interessi può avvenire soltanto dopo 4 anni.