Questi sono i soggetti che possono inoltrare la domanda per ottenere le agevolazioni economiche relative alle partenze estive. Di cosa si sta parlando
Per molti lavoratori mancano ancora delle settimane di duro da farsi nella quotidianità, prima di tagliare il traguardo delle desiderate ferie. Il lavoro, nonostante i molti cambiamenti, resta una variabile onnipresente che scandisce dei termini temporali che fanno parte del vissuto di molti. Pertanto, non si è estinta la tradizione delle ferie di agosto, anzi: la settimana di Ferragosto rimane un punto di riferimento per la chiusura di aziende e negozi.
Da un punto di vista più individuale, i nuovi trend suggeriscono flussi alternativi di vacanzieri; non mancano costoro che decidono di anticipare nelle settimane di luglio una frazione delle ferie, e posticipando la seconda in una delle settimane di settembre. I vantaggi sono indubbi: si evita il grande esodo delle partenze che affolla aeroporti, stazioni ferroviarie e autostrade; si raggiungono le località del relax ancora in attesa della maggior parte dei turisti. Ad agosto, invece, per i lavoratori d’ufficio, vi è la scelta di starsene in ufficio in tranquillità, a lavorare nel fresco del condizionatore, mentre le strade sono pressoché prive di traffico.
Molto spesso, queste nuove abitudini sorgono per un mero fatto pratico: ossia, la coincidenza con l’aver trovato un’offerta allettante per una partenza un po’ fuori stagione, sia sotto il profilo del trasporto sia per quello della meta da scegliere. Per molti altri vacanzieri, la varietà non è necessaria, anzi: c’è chi approfitta per tornare nella terra d’origine per ritrovare la famiglia, i parenti e gli amici lasciati per trasferirsi altrove.
Dunque, non si tratta che di partire col veicolo ben manutenuto, con l’animale domestico in custodia da amici o vicini, e tutti debiti rigorosamente pagati, come per le bollette. Certo, in questi tempi di diffuse difficoltà economiche, la rappresentazione di massa dei grandi spostamenti dei roventi giorni agostani, non deve far ingannare: altrettanti, se non di più sono gli italiani che restano a casa; e non solo per mancanza di legami esterni o volontà di spostarsi.
Così per tanti soggetti, anche per diverse imprese del settore turistico, si tratta di serio periodo di stagnazione: un’occasione per invertire la rotta è data dall’esistenza del bonus turismo. Approvato nello scorso mese di marzo, lo stanziamento dei relativi fondi riguarda gli anni 2023-2025. Tale pacchetto di incentivi può ammontare fino a 2mila euro, e in questo modo si intende anche regolare un flusso turistico sostenibile sulla scelta delle mete incluse. Inoltre, si vuole promuovere un’economia intorno a quelle attività e realtà del turismo in difficoltà, oltre a normare quelle zone sovraffollate.
L’incentivo riguarda vari livelli di sovvenzione (10, 30 e 60%) destinati a strutture quali bed & breakfast, pensioni e case vacanze; ma anche strutture ricettive di vario tipo: dai servizi di trasporto, campeggi e roulottes, bar, ristoranti, noleggio di attrezzature sportive e veicoli, alle organizzazione di attività ricreative, eventi e fiere, parchi divertimento, centri benessere e servizi marittimi. Si può presentare la domanda entro le ore 12 del 9 settembre sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Saranno prese in considerazione riceveranno una valutazione minima di 45 su 100 punti.