Cosa succede alla Pensione di Cittadinanza, termina con la ricarica del mese di luglio? Facciamo chiarezza
A fine luglio termina la lunga esperienza del Reddito di Cittadinanza per un gran numero di beneficiari, circa 400mila secondo le stime della Commissione Bilancio del Senato. Per i cosiddetti occupabili che hanno ottenuto 7 erogazioni nel corso del 2023, proprio con questo mese il Reddito di Cittadinanza si conclude. Si tratta di soggetti tra i 18 e i 59 anni che non hanno soggetti fragili nel nucleo familiare o non sono stati presi in carico dai servizi sociali entro il 30 giugno 2023.
In questo caso, invece, le ricariche della carta continuano fino al termine dell’anno e si concludono a dicembre. A prendere il posto della prestazione introdotta nella primavera del 2019 il Supporto per la formazione e il lavoro destinata agli occupabili e l’Assegno di inclusione, per le famiglie con elementi fragili. E per la Pensione di Cittadinanza che succede?
Molti percettori di Pensione di Cittadinanza si chiedono in queste ore se quella di luglio è l’ultima ricarica del loro beneficio. La risposta immediata è no, il trattamento per i pensionati durerà fino a dicembre 2023. La misura è pensata per nuclei familiari composti esclusivamente da uno o più componenti di età pari o maggiore di 67 anni, oppure persone ultra sessantasettenni più individui con gravi problemi di salute, non autosufficienti, disabilità (indicata sul modello Isee), anche con età inferiore ai 67 anni.
I requisiti sono un Isee familiare non superiore a 9.360 euro, la residenza in Italia da almeno 10 anni, un reddito familiare non oltre i 7.560 euro per le persone sole, innalzato a 9.360 in caso di affitto, tutto in relazione alla scala di equivalenza, cioè al numero dei componenti della famiglia. Seguono una serie di requisiti mobiliari e patrimoniali simili a quelli per il Reddito di Cittadinanza.
Il contributo è di 630 euro per 12 mensilità l’anno moltiplicato per il parametro della scala di equivalenza a cui di aggiunge una quota di 130 euro per 12 mensilità per i pensionati con contratti di affitto, con rata di mutuo o costruzione dell’abitazione. A questo importo lordo va sottratto il reddito complessivo dei 2 anni precedenti e i trattamenti assistenziali che si avranno nell’anno.
Come accennato l’Assegno di inclusione sostituirà a partire dal gennaio 2024 il Reddito di Cittadinanza secondo le indicazioni del decreto Lavoro. Identica sorte per Pensione di Cittadinanza che proseguirà nel corso del prossimo anno. con caratteristiche simili a quella erogata nel corso di quest’anno. L’integrazione non avrà particolari modifiche e sarà erogata dietro domanda per una durata di 18 mesi e la possibilità di rinnovo per altri 12, dopo uno stop di un mese.
La prestazione sarà richiesta per via telematica all’Inps che la verserà dopo la verifica di tutti i requisiti e le condizione previste per ottenerla. la domanda sarà presentabile anche mediante i patronati e i centri fiscali convenzionati con l’Inps. Insomma per quanti la percepiscono già nel corso di quest’anno non dovrebbero esserci problemi. Tuttavia bisogna ricordare che l’erogazione della nuova prestazione non sarà automatica. Occorrerà presentare una nuova richiesta seguendo tutte le nuove procedure di cui ancora non sono noti i dettagli.