Causa in corso delle associazioni di categoria delle agenzie di viaggio contro Ryanair, quali sono i motivi
Ryanair è al centro dell’attenzione in questi giorni. Già all’inizio del mese il Garante per la sorveglianza dei prezzi aveva chiesto spiegazioni alla compagnia irlandese, e ad altre società di trasporto aereo, spiegazioni circa il vertiginoso rialzo dei prezzi dei biglietti per comprendere quanto dipenda dall’incremento della domanda o da accurata speculazione. Le polemiche intorno ai prezzi dei biglietti aerei si ripetono in occasioni delle festività o nel periodo estivo con le ferie, quando il numero dei passeggeri aumenta vertiginosamente, con un andamento noto a chiunque viaggi in aereo.
D’altra parte Ryanair è conosciuta come una compagnia low cost anche se questa definizione appare ormai superata. Ryanair è uno dei principali vettori europei con milioni di viaggiatori ogni mese su e giù per tutto il continente, forse il più importante dopo le compagnie di bandiera, con una politica decisa verso dipendenti e viaggiatori che non intacca il suo successo. Ma che succede con le agenzie di viaggio?
Lo scontro tra agenzia edi viaggio e Ryanair
L’associazione di categoria Fiavet – Confcommercio si è rivolta al Tribunale di Milano, accusando Ryanair pratichi concorrenza sleale. Le agenzie recriminano sulle procedure eccessivamente lunghe imposte dal vettore che creano un ostacolo immotivato alla loro operatività, rendendola meno vantaggiosa e difficile.
In effetti Ryanair non fa mistero della sua politica, affermando sul suo sito ufficiale che le operazioni svolte da intermediari possono essere bloccate. Se i biglietti sono acquistati da un viaggiatore per sé o per la sua famiglia non ci sono problemi, le difficoltà emergono quando le operazioni sono svolte da intermediari.
Le agenzie e i tour operator lavorano soprattutto con i gruppi e le comitive. Nel momento dell’acquisto dei biglietti non ci sono problemi che invece sorgono durante le fasi del check-in online. Infatti durante le operazioni Ryanair richiede il riconoscimento facciale, cin rallentamenti e difficoltà che rendono estenuante, se non impossibile tutta la procedura.
Nella vendita di biglietti per gruppi di viaggiatori, le agenzie non ricevono commissioni ad Ryanair. Il loro guadagno dipende non da queste, ma dalle commissioni che richiedono ai clienti per il servizio. Così le associazioni di categoria non richiedono il riconoscimento di commissioni da parte della compagnia irlandese, ma la possibilità di svolgere le loro attività senza ostacoli. Il riconoscimento facciale è richiesto solo da Ryanair in queste circostanze e questo, per le agenzie di viaggio, costituisce concorrenza sleale.
Cosa rispondono gli irlandesi
Questa in grandi linee la vicenda che vede contrapposti agenzie di viaggio e tour operator, 1.400 quelle rappresentate dalla Fiavet Confcommercio che ha intentato la causa. Ma cosa rispondono gli irlandesi? Ryanair non smentisce la sua politica decisa e aggressiva, sostenendo che non ci sono accordi tra Ryanair e agenzie di viaggio. Queste ne vendono i biglietti senza autorizzazioni, fornendo informazioni errate e con ricarichi nascosti per i clienti.
Proprio per garantire maggior tranquillità ai clienti chi sceglie l’acquisto con l’intermediazione è invitato a un processo di riconoscimento per confermare le norme e i protocolli normativi e di sicurezza previsti durante il volo. Non a caso Ryanair, per evitare le lungaggini della prenotazione mediante agenzia di viaggio, invita tutti i clienti a comprare direttamente sul suo sito i biglietti. Con buona pace della denuncia della Fiavet Confcommercio.