Sono in programma in questi mesi delle proroghe sugli obblighi per i contributi per alcune aziende o professionisti
L’estate, oltre a essere il momento del caldo delle vacanze, è anche il periodo in cui devono essere assolti gli obblighi con il fisco. A partire dalla dichiarazione dei redditi, il pagamento delle tasse, per seguire con l’IMU e la cedolare secca. Non soltanto. Anche parte degli obblighi contributivi deve essere assolta. I lavoratori dipendenti non hanno questo problema, dato che i contributi vengono erogati dai datori di lavoro. Dunque è un onere che ricade sulle aziende di piccole, medie e grandi entità, e sui professionisti.
Ormai non si può definire più la parola professionisti come una categoria unica. All’interno esiste un ginepraio di lavoratori con condizioni economiche e contrattuali davvero differenti. L’unica cosa che mette in comune tutti questi lavoratori è che non hanno un contratto né a tempo determinato né a tempo indeterminato. Dunque si è passati dai professionisti ai lavoratori autonomi. All’interno dei quali, rientrano anche le piccole partite IVA. Molti lavoratori effettuano una mansione continuata nel tempo per un’azienda ma non hanno un contratto, se non quello come collaboratore esterno, che li costringe a diventare partite ive. Purtroppo nell’Italia attuale abbiamo specialmente per i lavori di intellettuale quali ad esempio il giornalista.
Il che significa che tutti gli autonomi e di titolari di partite IVA dovranno versare da sé i contributi in base alla propria cassa previdenziale, dopo essersi iscritti alla gestione separata INPS o alla cassa previdenziale della propria professione. In base al tipo di lavoro vengono stabilite delle percentuali sui contributi, specialmente se si è titolare di partita IVA in regime forfettario. Altri obblighi contributivi, da erogare dal primo maggio entro il 31 agosto, sono a carico delle aziende di piccole medie e grandi dimensioni che abbiano dei dipendenti.
Questi esborsi contributivi sono obbligatori e devono essere resi visibili sulla busta paga del lavoratore. Il quale, nel caso in cui il datore non ottemperi ai propri obblighi, si può rivalere su di esso. Il governo ha stabilito grazie ad un decreto legge alcune categorie di lavoratori autonomi e di titolari di imprese che potranno versare contributi entro il 20 novembre e non ad agosto. Questa pratica è stata decisa per dare maggiore respiro a una parte dell’Italia in questo momento economicamente e socialmente in crisi.
Un paio di mesi fa abbiamo tristemente assistito all’alluvione che ha coinvolto buona parte della Romagna e una parte dell’Emilia. In conseguenza di essa le attività economiche sono state fortemente danneggiate. Si stima che per ripristinare un’attività di allevamento, coltivazione ed in generale di produzione come quella precedente alla riunione del maggio 2023 ci vorranno molti anni. Sempre che la situazione sia riparabile.
Di conseguenza sono state introdotte delle misure di emergenza per sostentare la popolazione locale. Tra le quali la proroga contributiva per aziende e autonomi, che è stata spostata al venti di novembre, senza che il titolare riceva interessi o more per il ritardo. Per far parte di questa proroga si deve inoltrare all’INPS o alla propria cassa previdenziale un’apposita domanda specificando quale siano le condizioni che legittimano il ritardo dei pagamenti.