In vista dei possibili aggiustamenti alla Carta solidale Inps, escluse troppe persone in difficoltà, rientrano i percettori di Naspi e RdC?
Con la comunicazione delle graduatorie dei beneficiari ai Comuni e l’invio delle prime convocazioni per il ritiro, prende il via la carta solidale “Dedicata a te”, presentata ufficialmente dai ministri Lollobrigida, Giorgetti e Calderone. I requisiti sono noti: valore familiare Isee al di sotto dei 15mila euro, iscrizione regolare all’Anagrafe nazionale della popolazione residente (anagrafe comunale) e nucleo familiare composto da almeno 3 persone, con priorità a famiglie con nati dopo il 31 dicembre 2009 e dopo il 31 dicembre 2005.
Ad essere esclusi dalla possibilità di ottenere il contributo tutti i percettori di integrazioni al reddito e al salario, di indennità di disoccupazione, di sostegno contro la povertà e per l’inclusione sociale, comprese le famiglie con componenti che percepiscono questi ammortizzatori sociali quindi niente carta per percettori di Naspi, RdC, Diss. Coll., cassa integrazione guadagni e via di seguito). Ma proprio intorno alla questione delle esclusioni si stanno accendendo delle polemiche, che potrebbero portare a clamorosi dietrofront.
Purtroppo la distribuzione della Carta sta incontrando delle difficoltà impreviste, con ritardi nell’invio delle liste degli assegnatari da parte dell’Inps ai Comuni. Questo sta creando non pochi intralci alle amministrazioni comunali e si teme che in alcuni casi i tempi della consegna alle famiglie possano essere ancora molto lunghi. Ma le discussioni non si limitano a ritardi locali, emerge infatti dalle prime fasi della distribuzione un’evidente contraddizione.
La misura pensata e presentata per sostenere le famiglie in difficoltà, non considera un gran numero di situazioni di disagio, con esclusioni eccessive e situazioni paradossali. Nuclei familiari monoparentali composti da due persone, coppie e singoli anche in condizioni di serio disagio sociale sono escluse dal contributo che arriva a famiglie con condizioni economiche migliori.
La distribuzione della Carta tra i vari Comuni tiene conto della popolazione residente nella località e della differenza tra il reddito pro capite del luogo e quello medio nazionale, creando delle disparità di trattamento tra possibili percettori con requisiti economici e anagrafici simili di Comuni diversi. Ad essere svantaggiati i nuclei familiari in difficoltà in contesti più abbienti, dove il numero di carte è limitato.
Altra questione delicata è l’esclusione di alcuni prodotti dagli acquisti possibili, in particolare dei generi medicinali che non rientrano nella lista ministeriale dei beni che possono essere comprati con la carta solidale. Quindi le polemiche non mancano nonostante l’avvio della distribuzione del contributo sia solo all’inizio.
Questa situazione sta però portando il governo a una riflessione sulla misura e non si può scartare l’ipotesi di una modifica di alcuni tratti della Carta solidale, a cominciare dalla velocizzazione dei tempi del riconoscimento degli assegnatari, ancora in ritardo in alcune province. Anche la platea dei beneficiari potrebbe essere rivista, allentando i paletti che tengono fuori troppi potenziali fruitori e allargando il numero dei percettori per il mese di settembre.
Infine potrebbe essere possibile una revisione della lista dei generi e prodotti acquistabili inserendo articoli non considerati in prima battuta a cominciare dai medicinali, almeno quelli di largo consumo e che non necessitano di particolari prescrizioni mediche, e di alimenti non considerati come i surgelati.