Nuove disposizioni in tema di comunicazione tra la pubblica amministrazione ed il cittadino. In alcuni casi potrebbe diventare obbligatoria la PEC
Da quando la pubblica amministrazione ha avuto una decisa accelerata in direzione del digitale, si sono modificati notevolmente i rapporti con i cittadini. le numerose file davanti agli uffici sono stati sostituite da prenotazioni molto più dilatate nel tempo. Inoltre determinate pratiche vengono evase direttamente on-line senza necessità che ci si rechi presso gli uffici e gli enti della pubblica amministrazione. Certo da una parte questo comporta una grande comodità del poter effettuare determinate operazioni in qualunque momento della giornata vuotamente presso casa propria. Tuttavia c’è sempre l’altra faccia della medaglia.
Avere a che fare con un singolo impiegato può aiutare e l’utente a comprendere meglio la propria situazione. Il caso del computer invece questo tipo di surplus dell’apporto umano non può essere considerato, nonostante siano presenti delle FAQ e un centro assistenza. Una delle novità più importanti riguarda il rapporto con i cittadini per quanto concerne le comunicazioni ufficiali. Che in passato dovevano essere effettuare esclusivamente tramite raccomandata con ricevuta di ritorno. La quale è equiparata alla PEC.
Quando si avrà bisogno della PEC obbligatoria
La PEC non è altro che una posta elettronica certificata. Ogni cittadino può averne una tramite un ente intermediario, che la attiva a pagamento. Tutti i cittadini dovrebbero fare molta attenzione. La PEC potrebbe scadere entro un anno, e se non rinnovata, dopo un po’ di tempo essere chiusa definitivamente. Il che comporta non solo la necessità di aprire un’altra posta elettronica certificata, ma anche la perdita di tutte le mail precedenti.
Dunque per chi la utilizza spesso è consigliabile scegliere i pacchetti come minimo triennali. La società di erogazione funge da intermediario tra la pubblica amministrazione ed il cittadino, improntando una certificazione la quale ai sensi legali ha lo stesso valore di una raccomandata con ricevuta di ritorno.
La PEC esiste da molto tempo, tuttavia negli ultimi anni sta acquisendo sempre più valore per il singolo cittadino e non soltanto per le società. Alcuni comuni, per ora soltanto 4, hanno imposto la PEC obbligatoria per i cittadini al fine di trasmettere determinate notifiche, riguardanti esclusivamente atti provvedimenti e avvisi e comunicazioni della pubblica amministrazione. Per rendere nota la Pec il cittadino deve iscriverla al portale domiciliodigitale.gov.
Per ora non in tutta Italia è obbligatorio avere una PEC, ma è prevedibile che nel breve periodo, ad eccezione delle persone che non hanno dimestichezza con il computer, sia obbligatorio attivarne una per ogni contribuente. Al fine di rendere più snelle le notifiche.
Quando la posta elettronica certificata non è obbligatoria
In realtà, la posta elettronica certificata per i comuni che l’hanno introdotta in misura obbligatoria, lo è esclusivamente per ricevere determinati tipi di comunicazioni dagli enti locali. Da queste sono escluse le notifiche di tipo fiscale, quali ad esempio le tasse, le cartelle esattoriali, e tutta una serie di altri atti amministrativi, compresi le comunicazioni di avvio di procedimenti penali o di pignoramento dei beni o di allontanamento dal Paese. Per questi è ancora valido il sistema della raccomandata con ricevuta di ritorno. Che implica il passaggio da mano a mano dalla pubblica amministrazione, attraverso un suo delegato, al cittadino.