Cosa succede se si introduce del cibo in uno stabilimento, si possono mangiare in uno lido degli alimenti propri?
Questa estate è calda non solo dal punto di vista climatico, con le città arroventate e le spiagge piene di bagnanti in cerca di refrigerio. Ad essere bollenti sono i prezzi in città come in spiaggia, dove ormai trascorrere una giornata in uno stabilimento costa decine di euro, per ombrellone e sdraia o lettino, senza contare i prezzi di cibi e bevande venduti nei ristori all’interno degli stabilimenti balneari.
Quindi portare con sé una bottiglia d’acqua, un panino e dei biscotti non appare una scelta così immotivata. Si risparmia un po’ e si evitano file e attesa dentro un bar affollato. Insomma basta attenzione ed educazione rispettando i vicini di ombrellone per non affrontare spese aggiuntive. Ma si può entrare in un lido con del cibo proprio e mangiarlo mentre ci si rilassa sotto l’ombrellone?
Negli stabilimenti si trovano sempre dei bar, trattorie o ristori dove mangiare e rifocillarsi, ma per chi non volesse farlo? Per chi preferisse portare da casa cibi e bevande? Diciamo subito che il gestore dello stabilimento non può opporsi. La sua non è una proprietà, ma una concessione. Nessuna legge o regolamento vieta a un cittadino di introdurre in un lido degli alimenti o delle bevande per la giornata. Affermazioni contrarie sono prive di fondamento e non hanno motivo di essere.
Nel rispetto del decoro della spiaggia e degli altri bagnanti è quindi possibile mangiare il proprio panino o la propria pizzetta, sorseggiando la propria acqua. Azioni intimidatorie, controlli, addirittura perquisizioni sono arbitrarie e non sono accettabili, in nessun caso. Da parte del bagnante è lecito aspettarsi educazione e rispetto della pulizia del luogo, ma questo vale se si porta con sé del cibo o si pranza presso la struttura dello stabilimento.
Anzi questa è una delle condizioni per una convivenza tranquilla, rispetto reciproco ed educazione, in un lido affollato come sulla spiaggia libera. Quindi non abbandonare i rifiuti, non prelevare sabbia, conchiglie o ciottoli, non molestare animali marini, le spiagge sono ambienti fragili e vanno rispettate.
Dunque i gestori degli stabilimenti possono farsi pagare, anche profumatamente, ombrelloni e lettini, ma non possono fare imposizioni e decidere cosa il cliente possa portare con sé, presunti articoli del sindacato italiano balneare sono del tutto infondati. Imporre dei divieti costituisce un reato ai sensi del Codice del consumo e del Codice civile. Naturalmente i bagnanti, come detto debbono rispettare il decoro della spiaggia e quello ambientale.
I pic nic sono vietati, questo certamente, non gli spuntini. La scusa che sta alla base dei divieti di introdurre cibo è spesso legata alla salvaguardia dell’igiene e della salute dei clienti. Il cibo potrebbe attrarre insetti, topi o altri animali fastidiosi. Ma come accennato è sufficiente mantenere pulito il proprio posto, raccogliere i propri rifiuti e non disturbare. Niente imposizioni o addirittura perquisizioni, i diritti dei bagnanti ci sono e vanno rispettati con la collaborazione e soddisfazione reciproche.