Potrebbe arrivare una nuova misura di pace fiscale per alcuni cittadini che hanno debiti con l’Agenzia delle Entrate
Si chiama pace fiscale, come termine riportato dai media, ma non è un azzeramento dei debiti, come si potrebbe attendere dalla parola. La pace fiscale si riferisce semplicemente ad una forma di accordo fra le parti, su iniziativa dell’Agenzia delle Entrate, che porti alla fine a risolvere i sospesi senza dover arrivare a situazioni estreme quale pignoramento dei beni o anche cause per evasione fiscale. Che scattano esclusivamente oltre una certa cifra evasa. Da quando è iniziata la pandemia, il marzo 2020 che nessuno dimenticherà mai, sono state messe sul piatto delle forme di agevolazione per chi ha pendenze fiscali con il fisco.
Specialmente a vantaggio di famiglie in comprovata difficoltà economica, particolarmente derivante dagli effetti negativi che la pandemia ha generato nell’economia nostrana. Ed allora il fisco allunga la sua mano e cerca un accordo con il contribuente inadempiente. Non si tratta però di un condono, dunque la cancellazione dei debiti, bensì del Saldo e Stralcio, misura messa in piedi nel 2018, per fronteggiare una crisi economica già in corso, senza sapere che nel giro dei due anni successivi la situazione si sarebbe notevolmente aggravata.
Sostanzialmente è un modo per sistemare il magazzino fiscale dell’Agenzia delle Entrate. Per prima cosa la sezione riscossioni dell’AdE, fino a qualche anno fa Equitalia, ha iniziato a suddividere le cartelle esattoriali esigibili da quelle inesigibili. Poi ha suddiviso ulteriormente i debiti tra le persone che potevano avere delle difficoltà economiche, e dunque impossibilitati ad onorare i pagamenti, e quelle che non hanno questo problema. Nel secondo caso è stata inviata una cartella esattoriale con tanto di more ed interessi, e nei casi più gravi intimazione di pagamento con successiva ipotesi di pignoramento.
Mentre nel primo caso, su disposizioni di legge, alcuni contribuenti con debiti fiscali hanno potuto accedere al Saldo e Stralcio. Misura che prevede oltre al taglio di more ed interessi dalla cartella esattoriale, anche una decurtazione dell’importo, per agevolare il pagamento. E questo a vantaggio di alcuni contribuenti.
Nello specifico i nuclei familiari con un ISEE non superiore a 20mila euro, riferito all’anno precedente. Inoltre i debiti a cui si fa riferimento per accedere al Saldo e Stralcio sono quelli derivanti dal versamento dei contributi previdenziali, provenienti dalle casse autonome professionali e dalla gestione separata INPS. Ed anche dagli omessi versamenti dovuti in autoliquidazione.
A differenza delle varie ‘rottamazioni’, che vengono disposte periodicamente, ed a cui, entro i tempi prestabiliti, tutti i cittadini possono aderire, il Saldo e stralcio finora ha coinvolto una platea ristretta di persone, esclusivamente coloro con comprovate difficoltà economiche. Dunque il famoso ISEE di 20mila euro.
Il governo ha avanzato una proposta per allargare la misura a tutti i contribuenti con debiti entro i 30mila euro con l’Agenzia delle Entrate. Chissà se stavolta verrà accolta. Non è la prima volta che il centro destra ci prova. Si ricorda che la pace fiscale non è priva di oneri. Se si saltano i pagamenti stabiliti, si decade dal beneficio e si torna alla vecchia cartella esattoriale con tutte le more ed interessi.