Quali sono le scadenze da rispettare per il modello 730, ecco gli appuntamenti che non vanno assolutamente dimenticati
L’obbligo di presentazione del modello 730 accomuna tutti i contribuenti, almeno quelli che sono dipendenti o pensionati. E per rimanere in regola con l’Agenzia delle Entrate occorre rispettare alcune scadenze con un vero e proprio calendario nei prossimi mesi con appuntamenti inderogabili. Ricordiamo che la versione prestampata del modello 730 è stata resa disponibile dall’Agenzia delle Entrate sul suo sito da diverse settimane e fin dal giorno 11 maggio, accettabile, modificabile e inviabile.
Una grande innovazione che sta cambiando le abitudini dei contribuenti quella della versione precompilata che ormai raccoglie tutte le informazioni fiscali in possesso dell’Agenzia delle Entrate e consente una notevole riduzione dei tempi per eventuali conguagli (accettandola e inviandola senza modifiche, l’Agenzia infatti non procede a ulteriori verifiche).
La fase dichiarativa prevede per i contribuenti un vero e proprio calendario di appuntamenti che conviene ricordare per evitare successivi problemi e sanzioni da affrontare. Queste sono le date decisive che bisogna tenere a mente:
Nel caso non si rispetti la scadenza del 30 novembre, ci sono ancora 90 giorni di tempo per spedire la dichiarazione tardiva che viene considerata ancora valida, a cui però è applicata una sanzione di 250 euro che può essere ridotta, mediante il ravvedimento operoso.
Oltrepassati i 90 giorni la dichiarazione è considerata come omessa con tutte le conseguenze del caso in termini di accertamenti e sanzioni, anche qualora venga inviata. Quindi meglio evitare ulteriori ritardi e ricordare questa scadenza.
Si deve sottolineare che non ci sono differenze per quanto riguarda i termini di scadenza del modello 730 precompilato disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate e quello del modello 730 ordinario. In ambedue i casi la scadenze sono fissate al 30 settembre, data identica nel caso di 730 ordinario presentato tramite sostituto d’imposta.
Con la dichiarazione dei redditi si procede alla definizione dell’imposta Irpef da versare rispetto ai redditi percepiti l’anno precedente o in alternativa, se l’imposta versata risulta superiore a quella effettivamente dovuta, a un conguaglio a credito. Come accennato quest’obbligo ricade su tutti i lavoratori dipendenti e i pensionati,
Non presentare la dichiarazione dei redditi può creare i presupposti per l’omessa dichiarazione che comporta sanziono pesanti e conseguenti accertamenti fiscali. Quindi nel dubbio meglio farsi assistere nella compilazione da un professionista abilitato o a un Centro di assistenza fiscale (Caf), evitando errori e dimenticanze.