Questa è la documentazione necessaria per consentire di intervenire sull’immobile per operare un frazionamento in piena regola con la normativa
Con le prossimità delle vacanze, magari approfittando delle bellezze naturalistiche offerte dalla penisola, va da sé che si pensi anche ad un alloggio adeguato alle proprie esigenze e allo stesso tempo funzionale al godimento dei giorni di riposo tanto attesi. C’è chi preferisce alloggiare in albergo, chi intrattenersi per brevi parentesi della giornata in un bed and breakfast, oppure, specialmente se si ha una famiglia al seguito, si preferisce optare per una casa vacanze.
Scelta non per tutti, ma poi bisogna trovare la classica alternativa (decisamente di lunga durata): la seconda casa. Un sogno per molti, che ha in sé il radicamento con uno specifico territorio, luogo di vacanza a cui si è lungamente affezionati. Insomma, se un bell’immobile al mare o in montagna fa parte di quegli intimi sogni che attraversano tutta una vita, non meno rientra nella categoria il desiderio di una casa. La prima.
D’altronde, le difficoltà dei tempi che si avvicendano di anno in anno non contribuiscono attivamente permettere una facile accessibilità come un bene importantissimo quale è la casa di proprietà. Le crisi economiche, il calo del potere di acquisto, la riduzione della capacità di risparmio hanno collocato tale obiettivo in un orizzonte sempre più lontano. Specialmente poi per i giovani, sui quali le criticità si abbattono sulle premesse sulle quali poggia un progetto di acquisto.
Si sta parlando della precarietà e della flessibilità che coronano la carriera professionale di un giovane lavoratore, la sua relativa retribuzione (che con gli anni si è andata ad abbassare rispetto al costo della vita). Insomma, troppo spesso, a fare la differenza ci pensano i risparmi dei genitori, talora garanti, oppure titolari della richiesta di mutuo. D’altronde, fa parte delle fasi di una vita che sorga l’esigenza di uno spazio proprio e autonomo, al di fuori dell’ambiente casalingo di origine.
Come si assiste dai prolungati effetti dell’odierna inflazione, anche le rate dei finanziamenti ne hanno pesantemente risentito, con un’influenza sul piano dei rialzi dei tassi di interesse. A volta, con un appartamento molto grande a disposizione, una soluzione potrebbe essere quella di dividere una parte dell’immobile per ricavarne un secondo appartamento. O ancora – non raro – che si divida per generare un immobile da mettere a reddito.
Affittando l’appartantamento, ecco che si genera una seconda entrata, magari intestata – dopo la proprietà – proprio al figlio. In futuro, in caso di vendita, un appartamento non troppo grande potrebbe risultare più appetibile all’acquisto. Se si rispetta la volumetria complessiva e si mantiene la destinazione d’uso, non occorre chiedere permessi al Comune. Occorre però che il tecnico (architetto, geometra o ingegnere), all’avvio dei lavori, consegni presso gli uffici comunale la CILA (Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata), per le conformità antisismiche, di efficienza energetica e conformità edilizie ma non strutturali.
Diversamente, bisogna consegnare la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività), da depositare presso il Genio Civile. Al termine del lavori, sarà necessario l’aggiornamento catastale al Catasto e al Comune, indispensabile. per le modifiche delle planimetrie e per la comunicazione della nuova rendita catastale all’Agenzia delle Entrate. Infine, si consegna comunicazione di fine lavori e il certificato di collaudo del tecnico. Rientrando nei lavori di manutenzione straordinaria, il frazionamento di un immobile da diritto alla detrazione del 50% per i lavori di ristrutturazione.