Bollette, ora conviene passare alla tariffa fissa?

Cosa decidere per le bollette, si può attivare un contratto con tariffa fissa o è ancora il caso di attendere?

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Bolletta energia elettrica (Foto Adobe – pensioniora.it)

Dopo un lungo periodo di incertezze i costi delle materie prime elettricità e gas appaiono stabilizzarsi. Ma la domanda che si pongono i consumatori è se questo è il omento più adeguato per passare a una proposta di contratto con tariffa fissa, oppure è meglio attendere ancora qualche settimana senza modificare le proprie abitudini di spesa. L’incertezza cui si faceva cenno è stata creata in qualche modo proprio dai fornitori, con la decisione di ritirare dal mercato quasi tutte le offerte di contratti a tariffa fissa in favore di quelli con tariffe indicizzate.

Il mercato delle tariffe ha così subito le incertezze delle costi delle materie prime, destabilizzando le tariffe indicizzate e e di conseguenza creando non pochi problemi ai consumatori. Ora i costi sui mercati internazionali appaiono andare verso una sostanziale stabilità, quindi si torna a parlare di tariffe a prezzo fisso per i contratti di fornitura di gas ed energia elettrica.

Bollette a tariffa fissa si può in questo momento?

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Bolletta energia elettrica (Foto Adobe – pensioniora.it)

La differenza tra le tariffe a prezzo fisso e le tariffe a prezzo indicizzato sta nelle differenza di prezzo nella componente variabile della fattura. Con le tariffe a prezzo indicizzato, il prezzo della componente energia varia mensilmente adeguandosi alle oscillazioni dell’indice dell’energia elettrica (il Pun) e del gas (PSV). Questo semplice motivo spiega la possibilità che i prezzi a tariffe indicizzata possano subire variazioni anche brusche da un mese all’altro con sovrapprezzi o abbassamenti.

Questo è esattamente l’opposto di quanto avviene con le tariffe a prezzo fisso che invece non subiscono variazioni (in aumento ma anche in diminuzione) di mese in mese e rimangono stabili per tutto il periodo previsto dal contratto (da 12 a 36 mesi). Alla conclusione del periodo stabilito, il fornitore può proporre una fattura a costi indicizzati oppure una a costi fissi e bloccati.

In questo momento scegliere una bolletta a costo fisso vorrebbe dire bloccare il costo in bolletta per tutti i prossimi 12 mesi, come minimo. Quindi fino a luglio dell’anno prossimo si continuerebbe a pagare la stessa cifra in bolletta e successivamente il fornitore potrebbe proporre una tariffa bloccata a un prezzo conveniente. Invece scegliere una tariffa a prezzo indicizzato, significa controllare mensilmente i costi della componente variabile energia, aggiornata su base mensile appunto.

Differenze tra le due proposte

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Bolletta gas (Foto Adobe – pensioniora.it)

Quindi le differenze tra le due offerte e tipologie di tariffazione sta proprio nella predisposizione al rischio del cliente. Una tariffa a prezzo fisso mette al riparo, almeno per tutto il contratto, da eventuali rimbalzi verso l’alto, anestetizzando l’effetto dei rialzi dei prezzi variabili. Il rischio consiste nell’impossibilità di cambiare i termini del contratto, e pagare di meno, nel caso la componente energia scendesse ulteriormente di prezzo.

Infatti se i prezzi sui mercati continueranno a calare, l’ingrosso più conveniente renderà più vantaggiose le tariffe indicizzate. La stima attuale per le bollette dell’energia elettrica a tariffa fissa vede le più convenienti di questo settore in linea con le proposte delle tariffe indicizzate. Il dettaglio dice di un costo a prezzo fisso di 0,17 euro per kilowattora (kWh), mentre a prezzo indicizzato a circa 0,14 euro per kilowattora (kWh).

Quindi per scegliere nel migliore dei modi occorre tener conto delle proprie esigenze. Chi ha maggiori ristrettezze economiche, potrebbe trovare vantaggioso non rischiare gli aumenti del gas molto probabili nei mesi invernali, optando per una tariffa fissa. Le tariffe fisse rendono più programmabili le spese annuali, mentre quelle indicizzate sono più imprevedibili, ma in genere più convenienti.

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