Ecco quali importi integrativi potranno aspettarsi i percettori del trattamento previdenziale fra meno di due settimane. Di cosa si sta parlando
Manca davvero pochissimo al termine di scadenza relativo al principale adempimento a carico del cittadino italiano in qualità di contribuente: ovverosia, la presentazione della dichiarazione dei redditi. Fino al 20 luglio 2023 è aperta la procedura di invio telematico dei modelli 730 e 740 Unico tramite il portale dell’Agenzia delle Entrate, nell’apposita sezione dedicata e opportuna autenticazione.
Sì, si tratta della principale forma di finanziamento da parte dello Stato, per garantire i suoi servizi alla comunità attraverso la sua struttura burocratica, e per continuare ad elargire tutte le condizioni necessarie per la congrua manifestazione dei diritti e dei doveri. Ma ovviamente la prassi si svolge in modo tale che sin dall’inizio dell’espletamento dell’obbligo, ogni cittadino contribuisca secondo calcoli e pagamenti equi, con la tutela che ogni euro dato in più gli verrà restituito.
Appena si chiuderanno le finestre di inoltro delle dichiarazioni dei redditi, a stretto giro partiranno, da parte dell’Agenzia delle Entrate, i pagamenti concernenti i rimborsi degli eventuali crediti di imposta. Per i contribuenti che hanno provveduto alla sottoscrizione dei modelli 730 precompilati, la priorità sugli accrediti sarà massima, dato che le loro dichiarazioni non sono soggette a controlli (sono state compilate dallo stesso ufficio di riscossione), e per loro l’iter è terminato al 31 maggio.
Gli altri contribuenti, presumibilmente con una fotografia reddituale meno semplificata, e che sono ricorsi alla classica compilazione in autonomia, o con l’ausilio dell’assistenza di un commercialista o di servizio di patronato, dovranno attendere le partenze dei pagamenti per agosto; dopodiché si protrarranno fino alla fine di novembre. I rimborsi del credito di imposta avvengono con accrediti diretti dell’INPS sia in busta paga, per i lavoratori dipendenti, sia sui cedolini INPS per i pensionati.
Appunto, le pensioni. Come per il mese di giugno e luglio, anche le tornate relative alle consegne dei ratei pensionistici, oramai sempre più vicine, porteranno indispensabili novità per molti percettori. No, chi si aspetta, come è stato intorno a questo periodo dell’anno, nel 2022, l’approdo del bonus 200 euro, bisogna immediatamente smentire le diverse voci scritte e fatte circolare in Rete: quest’anno l’una tantum non ci sarà.
Diversamente, saranno più altro recuperi di somme spettanti. Ad alcuni pensionati arriverà soltanto nei primi giorni del prossimo mese, la rata integrativa della quattordicesima INPS che altri utenti hanno ricevuto a luglio (ma per altri pensionati, l’appuntamento col trattamento integrativo risalirà addirittura a dicembre 2023. Non sono pensionati qualunque, ad ogni modo, a ricevere l’integrazione ma i percettori di reddito fino a due volte il trattamento minimo, con un’età dai 64 anni in su.
Si parla dunque di aumenti sul rateo di agosto anche fino a 536 euro. Il tutto dipenderà anche dai riconteggi INPS in corso rispetto al fattore età e variazioni reddituali recenti. Da non dimenticare che verranno pagati gli arretrati sugli aumenti delle pensioni minime, prodotte dagli indici: 1,5% per i pensionati fino a 75 anni; 6,4% per gli over 75. Un po’ a tutti spetteranno invece i succedi crediti di imposta che corrispondono sia alla restituzione parziale delle spese detraibili sia alla restituzione IRPEF relativo all’anno precedente.