Alcuni lavoratori stanno ricevendo una comunicazione urgente dall’INPS. È necessario sistemare la propria posizione tramite l’iscrizione alla gestione separata della propria cassa professionale
Il mondo del lavoro odierno ho visto una modifica significativa dei rapporti di lavoro tra dipendente e datore di lavoro. Nello specifico, oltre ad essere stati inseriti tutta una serie di contratti di collaborazione o precari, che in passato non esistevano, numerose prestazioni lavorative da dipendente vengono inquadrate come collaborazioni esterne, che dunque costringono il lavoratore ad aprire la partita iva. Con la conseguenza di doversi pagare da solo i contributi attraverso la gestione separata INPS. Tra i mestieri che maggiormente sono soggetti a questo tipo di gabbia professionale, ci sono quelli di natura intellettuale.
Come ad esempio quello del giornalista. Ormai, nella maggior parte dei casi i giornalisti che portano avanti delle redazioni interi sono considerati dei collaboratori esterni e non dei dipendenti, e in quanto tale costretti ad aprire la partita iva. Dal 1995 l’INPS ha istituito la gestione separata, una cassa previdenziale per i liberi professionisti e i titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, ed altre categorie di lavoratori senza cassa.
Sostanzialmente l’ente di previdenza sociale ha previsto questa cassa previdenziale per consentire al lavoratore di accantonare un fondo pensionistico presso l’Inps, a tutela di alcune categorie di lavoratori, fino al 1995 escluse. Purtroppo, fin dall’inizio, il sistema di calcolo della pensione per la gestione separata INPS è esclusivamente e puramente contributivo.
Attraverso la gestione separata INPS i lavoratori iscritti sono in tutte e per tutto equiparati ai lavoratori autonomi, e dunque obbligati a versare annualmente i contributi in base a quanto prescritto dalla propria cassa professionale. In sostanza, la differenza con i lavoratori dipendenti è che i contributi non vengono pagati dal datore di lavoro ma è responsabilità stessa del lavoratore versarli nella cassa della gestione separata INPS.
In alcuni casi, come ad esempio nei mestieri che prevedono degli Albi professionali, può esistere una cassa di previdenza specifica per la professione stessa. In caso contrario sussiste l’obbligo per il lavoratore di iscriversi alla gestione separata INPS. Oltre ai professionisti, ai lavoratori con contratti continuativi e coordinati e ai lavoratori autonomi con la partita IVA, sono obbligati ad iscriversi alla gestione separata INPS anche i venditori a domicilio che lavorano in modo autonomo e chi frequenta un dottorato con borsa di studio, un assegno di ricerca o è un medico con contratto specialistico.
Dopo aver spiegato in cosa consiste la cassa della gestione separata INPS e gli obblighi che il lavoratore ha, può essere più chiaro comprendere perché l’INPS sta inviando ai lavoratori che non hanno ancora regolarizzato la propria posizione con la gestione separata a farlo. L’avviso può arrivare attraverso la pagina personale my INPS, via email o tramite app. Per ora l’INPS nel messaggio di invito ad iscriversi, non inserisce ancora delle penalità per chi non adempie hai proprio obblighi previdenziali. Tuttavia ciò non esclude che in futuro questo possa accadere.