Il Reddito di Cittadinanza andrà definitivamente in pensione il 31 dicembre per lasciare il posto all’Assegno di Inclusione
Il Reddito di Cittadinanza ha ormai i mesi contati e poi andrà definitivamente in pensione lasciando il posto ad una nuova misura pensata dal governo Meloni: l’Assegno di Inclusione. Le forze di centro – destra non hanno mai visto, infatti, di buon occhio la misura istituita dal governo Conte nel 2019 di sostegno al reddito e di introduzione al mondo del lavoro.
Questo ha portato al fatto che, dopo aver vinto le elezioni governative del settembre 2022, una delle prime cose che il governo Meloni ha fatto, attraverso apposita Legge di Bilancio, è stato ridimensionare il RdC e poi abolirlo definitivamente attraverso l’approvazione del nuovo Dl Lavoro e sostituirlo con l’Assegno di Inclusione.
Reddito di Cittadinanza: ultima ricarica a luglio per molti
Come ben sappiamo, a partire dallo scorso mese di gennaio che la platea dei percettori del Reddito di Cittadinanza è stata divisa in due parti. Da una parte ci sono gli occupabili, ovvero coloro che hanno tra i 18 ed i 59 anni e non presentano alcun problema a lavorare: queste persone percepiscono il RdC per soli 7 mesi. Dall’altra parte ci sono invece i non occupabili.
Per non occupabili si intendono tutte quelle persone che hanno più di 60 anni e non sono “abili” a lavorare. Rientrano in questa dicitura i nuclei familiari con over 60 a carico, minori o persone con una qualche disabilità. Per loro il RdC non sarà tolto dopo 7 mesi ma dopo 18 mesi. Il problema, attualmente, riguarda quindi gli occupabili.
Dal momento che l‘Assegno di Inclusione sarà erogato a partire dal 1° gennaio 2024 e a molti occupabili l’ultima ricarica del RdC arriva proprio a luglio, ne consegue che queste persone resterebbero senza alcuna misura per circa 6 mesi. Inoltre in molti si chiedono cosa accade se, fino a questo momento, percepivano l’Assegno Unico proprio sul Reddito di Cittadinanza. Attraverso un apposito messaggio, però, l’INPS spiega cosa accade proprio a queste persone.
INPS, messaggio per i percettori del RdC e Assegno Unico
Attraverso il messaggio n.2.532 dello scorso 12 luglio 2023 l’INPS illustra la disciplina transitoria per la fruizione del Reddito di Cittadinanza, vigente fino al 31 dicembre 2023, e che dal 1° gennaio 2024 verrà sostituito dall’Assegno di inclusione (ADI) e dal Supporto per la formazione e il lavoro (SFL).
In tale messaggio l’INPS spiega che l’Assegno unico e universale (AUU) non sarà più erogato d’ufficio, come è avvenuto sinora, insieme al Reddito di cittadinanza. I nuclei familiari che hanno diritto alla prestazione di Assegno unico e universale anche dopo la scadenza delle sette mensilità del Reddito di cittadinanza, dovranno presentare una domanda per il riconoscimento dell’assegno entro l’ultimo giorno del mese di competenza del Reddito di cittadinanza.
Anche i nuclei ai quali non si applica il limite di fruizione del Reddito di cittadinanza per le sette mensilità, dovranno presentare una domanda per il riconoscimento dell’AUU, qualora percepiscano la quota integrativa nell’importo del Reddito di cittadinanza, entro l’ultimo giorno del mese di competenza del Reddito di cittadinanza per percepire l’AUU con continuità a partire dal mese successivo alla cessazione dei pagamenti di Rdc.