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Quanto avresti di mantenimento se divorziassi

Sei in crisi e stai pensando ad una separazione ma ti spaventano le spese? Ecco come puoi calcolare l’assegno di mantenimento a cui avresti diritto

Mantenimento: determinalo così (canva-pensioniora.it)

Una coppia può incontrare enormi ostacoli nella gestione della propria vita familiare, crescere dei figli, dedicare tempo alla vita di coppia, continuare a lavorare e a curare la propria casa può mettere a dura prova quel rapporto tra i due partner. Spesso una rottura nel rapporto può determinare con il tempo una vera e propria disunione nella coppia. Chi va incontro a questa situazione dovrà far fronte a numerosi cambiamenti, in primis sull’aspetto economico.

Continuare a contribuire alla crescita dei propri figli, nonostante la separazione, è un diritto di entrambi i genitori. A causa della separazione i figli vedranno mutare il mondo e la quotidianità a cui erano abituati. Per fare in modo che i figli continuino a vivere lo stesso tenore di vita, la legge ha previsto l’assegno di mantenimento, che può essere calcolato tenendo conto di fattori ben precisi. 

Mantenimento, puoi calcolare l’assegno?

Mantenimento, calcolalo cosi (canva-pensioniora.it)

Nelle famiglie, generalmente, gli obblighi di mantenimento vengono divisi tra i genitori senza particolari distinzioni. Quando una famiglia è unita è molto più semplice che tali obblighi ricadano in maniera indistinta: un genitori si occuperà del lavoro piuttosto che della cura della casa, o entrambi apporteranno lo stesso impegno nelle attività familiari. Ogni famiglia, insomma, è diversa e sceglie di viverla come tale come preferisce.

Spesso però gli obblighi e gli impegni possono creare degli screzi sia nella vita personale della coppia che in quella familiare. Quando questo accade per molto tempo, una coppia può scegliere di dividersi e separare le proprie vite. Nonostante la separazione, una famiglia resta tale anche dopo che questa avviene, continuando a sussistere l’obbligo di mantenimento verso la prole.

La crisi di coppia genitoriale può essere gestita in prima battuta con la mediazione familiare, grazie alla quale dei professionisti cercano appunto di mediare e riappacificare le parti. Quando però, superata anche la mediazione la coppia è determinata a separarsi, bisogna procedere per vie legali, stabilendo chi e in che modalità dovrà corrispondere l’assegno di mantenimento.

Quando la crisi è consolidata e non c’è soluzione se non la separazione, uno dei genitori potrebbe scegliere di lasciare la casa familiare rendendo necessario un accordo formale sull’assegnazione della casa familiare e sul mantenimento, economico, dei figli. Questi ultimi hanno diritto a mantenere lo stesso tenore di vita goduto quando la famiglia era ancora unita.

Proseguire con la stessa quotidianità, sia nell’aspetto scolastico, abitativo, sportivo o sociale, è una priorità che viene garantita ad ogni figlio. Affrontare una situazione del genere per un figlio non è facile, vedere i propri genitori separarsi può creare non pochi scompensi nella sfera psicofisica. Assicurarsi che ciò avvenga e che i figli vivano nella maniera più tranquilla possibile questa separazione è un obbligo che spetta ad entrambi i genitori.

Per determinare l’ammontare del mantenimento, cioè dell’assegno economico che uno dei coniugi con la situazione reddituale più forte dovrà corrispondere, si possono seguire dei parametri ben precisi, come i redditi e rendite finanziare percepiti, valore locativo mensile di eventuali proprietà immobiliari, ivi compresa l’incidenza dell’assegnazione della casa coniugale e il numero dei figli a carico e conviventi.

La regola generale prevede il pagamento di un quarto del reddito del coniuge obbligato all’assegno di mantenimento. Un altra metodologia seguita per determinare l’assegno di mantenimento potrebbe tenere conto del numero di figli, e quindi si avrà il 25% del reddito in presenza di un unico figlio, 40% in presenza di due figli, fino ad arrivare al 50% in presenza di 3 o più figli.

Ogni caso ed ogni separazione prevede degli indicatori diversi, ma questi sono sostanzialmente i parametri base seguiti di norma in questi casi. Concorrono infine alla determinazione dell’assegno la permanenza dei figli presso un solo genitore e l’assegnazione della casa coniugale.

Pubblicato da
Redazione PensioniOra