Il bonus nido può essere perduto se si dovesse superare questa precisa scadenza: ecco a quando è fissata e tutto quello che c’è da sapere
Il costo della vita di questi ultimi mesi, è sotto gli occhi di tutti, è in continuo rialzo. Ogni mercato è stato impattato da aumenti rendendo molto difficile la vita quotidiana di una grossa fetta di popolazione. Si cercano risorse extra da poter destinare alle spese impreviste oppure a tutte le spese che sorgono annualmente. E il Governo ha introdotto numerosi bonus per permettere alle famiglie di poter sopperire a queste spese. Tali bonus hanno spaziato su ogni fronti: per affrontare la spesa quotidiana, all’installazione di un condizionatore, alle tende da sole, alle bollette energetiche.
Ma anche per chi ha un nucleo familiare più consistente, o soltanto un figlio, è previsto un ulteriore bonus, ovvero il bonus nido. Un incentivo molto importante al quale però bisogna prestare molta attenzione in quanto il termine per ottenerlo è in dirittura di arrivo. Infatti, superata tale scadenza, il rischio di perdere il bonus è realmente concreto. Facciamo quindi chiarezza su cosa è il bonus nido, chi può ottenerlo, a quanto ammonta, ed entro quando deve essere presentata la domanda, evitando di valicare la scadenza.
Bonus nido: attenzione alla scadenza
Un contributo per potere fornire ai genitori il rimborso per quanto riguarda le rette sostenute, sia degli asili nidi pubblici, sia per quanto riguarda tutti gli istituti privati, a patto che siano autorizzate. Il genitore anticiperà la retta, per poi essere rimborsata successivamente. Tale domanda può essere presentata da tutti i genitori che hanno un bambino, ma anche più di uno, che non superino i 3 anni di età. La possibilità di richiesta di tale incentivo è possibile averlo dal 28 febbraio al 31 dicembre 2023.
Le rate possono essere sia rimborsate in forma singola, o entro il 31 dicembre, in un’unica soluzione, per tutte le 11 rette anticipate dai genitori. Gli importi che possono essere erogati per ogni famiglia hanno un tetto massimo di non oltre i 3mila euro. I requisiti per ottenerlo sono essere genitore di un minore che non superi i 3 anni, essere cittadino europeo o avere permesso di soggiorno, oppure per rifugiati politici e titolari di protezione internazionale, o stranieri apolidi. Ma bisogna fare attenzione, c’è una data ben precisa da tenere a mente per evitare di non perdere questi soldi.
Quando scade la domanda?
In un primo luogo la domanda poteva essere presentata entro il 30 giugno 2023. Ora il termine è stato prorogato, ma è comunque stringente. Il termine ultimo, infatti, è stato posto al 31 luglio 2023. Le domande, quindi, correttamente compilate dovranno essere presentate all’ente entro e non oltre l’ultimo giorno di luglio. Ma come bisogna fare per presentare questa domanda?
La richiesta può essere inviata in maniera telematica collegandosi sul sito dell’ente, ovvero sul portale ufficiale dell’INPS. Bisogna fare accesso al sito tramite SPID personale, CIE o CNS per collegarsi ai servizi. Una volta fatto accesso, bisogna recarsi alla sezione Bonus asilo nido e forme di supporto presso la propria abitazione.
Qui, con i propri dati anagrafici alla mano, e quelli del proprio figlio o figlia, oltre che dell’istituto privato o pubblico che sia, è possibile compilare ed avanzare la domanda. Alla fine della procedura dovranno essere inserite anche le coordinate bancarie per poter ricevere l’indennizzo. In caso di difficoltà è possibile farsi aiutare anche da un CAf per poter inoltrare correttamente la domanda. Ma dovete sbrigarvi: il termine sta scadendo e rischiate concretamente di lasciarvi scappare un importante incentivo.