Reddito di cittadinanza, se non spendi l’importo di luglio entro questa data corri un grosso rischio. Ecco a cosa dovrai fare attenzione.
Il mese di luglio per molti sarà l’ultimo in cui si riceverà l’accredito del reddito di cittadinanza, ovvero per coloro che sono soggetti occupabili e che non hanno minori, disabili o anziani a carico. Questi beneficiari dovranno quindi dire addio alla ricarica mensile predisposta dall’INPS.
Per tutti gli altri beneficiari l’erogazione continuerà fino a dicembre, in quanto da Gennaio subentrerà il nuovo sostegno ai cittadini: l’assegno di inclusione. In attesa di questo cambiamento, chi continua a ricevere il rdc dovrà fare particolare attenzione a questa data, entro la quale, andrà speso tutto l’importo, perché? Scopriamolo.
Rdc luglio, entro quando andrà speso
Il reddito di cittadinanza, in quanto misura volta alla lotta alla povertà e come beneficio per promuovere l’inclusione e il consumo nel nostro Paese, può essere utilizzato per diversi scopi. In primis, può essere speso per affrontare l’acquisto di beni e servizi di prima necessità, come il pagamento dell’affitto, delle utenze, di medicinali ed alimenti. Esiste infatti un limite a ciò che si può acquistare con il rdc.
Con i soldi accreditati sulla carta del reddito, il nucleo familiare non potrà acquistare giochi che prevedono vincite in denaro, acquisto, noleggio o leasing di navi o imbarcazioni da diporto, nonché servizi portuali, armi, materiale pornografico e beni e servizi per adulti;
servizi finanziari e creditizi, servizi di trasferimento di denaro, servizi assicurativi, articoli di gioielleria, articoli di pellicceria, acquisti presso gallerie d’arte o affini, acquisti in club privati, abbigliamento e beni di lusso. La carta del reddito poi non può essere utilizzata all’estero, rimanendo valida solo per il territorio italiano.
I beneficiari del reddito di cittadinanza, oltre a questo tipo di vincoli, sono vincolati ogni sei mesi a rispettare una importante scadenza. Quando viene disposta la ricarica del mese di luglio, i beneficiari devono utilizzare gli importi entro e non oltre il 31 agosto, a prescindere dal giorno del versamento, sia che esso sia avvenuto il 14 o il 27. Questa scadenza però vale solo per l’importo relativo al reddito di cittadinanza, e non per gli arretrati o i pagamenti legati all’assegno unico.
Se l’importo del reddito, infatti, non viene utilizzato entro questa scadenza, viene applicata una decurtazione. Ciò significa che a partire dal mese di settembre, se non viene speso tutto l’importo entro il 31 agosto, il reddito subirà delle riduzioni. È proprio l’INPS che provvederà a sottrarre le somme non spese dalle ricariche future. Questa decurtazione ricopre un ruolo ben preciso, in quanto serve ad allineare i bisogni effettivi del nucleo familiare con quello che viene erogato dall’istituto.
La decurtazione operata dall’INPS, però, non potrà mai superare il 20% della ricarica mensile. Questa verifica, e conseguente scadenza, viene stabilita ogni sei mesi, proprio per valutare se l’importo erogato viene speso completamente o supera le esigenze reali della famiglia. Ciò che viene decurtato è la differenza tra il saldo disponibile sulla carta e l’importo di una singola mensilità. Qualora il saldo dovesse risultare superiore alla ricarica mensile, la differenza verrà decurtata, a partire dal mese successivo.