Il conto PayPal per la dichiarazione dei redditi è ancora argomento controverso. Esistono delle cifre che devono essere inserite necessariamente nel 730?
Il problema del conto PayPal e della dichiarazione dei redditi nasce dalla natura stessa di questo tipo di conto corrente. Sempre più persone lo stanno utilizzando come strumento di intermediazione per assicurare la sicurezza e la liceità delle compravendite on-line. Dunque ad aprire un conto corrente a costo zero tramite PayPal non sono soltanto venditori ma anche compratori, che in questo modo potranno essere tutelati anche attraverso dei rimborsi nel caso in cui si incorra in delle truffe.
Tuttavia, ci sono delle condizioni dei quali il cittadino deve rendere conto di tutto il proprio denaro al fisco. Può essere per la dichiarazione dei redditi, o anche semplicemente per il documento ISEE. Così come accade per la carta prepagata, che non è esattamente un conto corrente, ma si tratta comunque di beni del soggetto contribuente. Il rischio è che il fisco possa pensare che alcuni guadagni in nero possono essere spostati sul conto PayPal per non essere dichiarati e così ripuliti. Cosa dice la normativa su questo conto.
Conto PayPal, quando va dichiarato
Il problema è la doppia natura del conto corrente PayPal. Esso è da una parte un conto corrente estero, dato che la società ha sede a Lussemburgo, e dall’altra uno strumento di pagamento on-line. Se fosse considerato soltanto uno strumento di pagamento online non dovrebbe essere dichiarato nel 730 o in altre dichiarazioni dei redditi. Se fosse equiparato a un conto corrente estero invece dovrebbe essere inserito nel quadro RW. Per legge i conti correnti bancari aperti in Italia non devono essere segnalati all’interno del 730, dato che il fisco ha già accesso a questo tipo di informazioni. Diverso è per quanto riguarda i conti correnti esteri.
Nel caso in cui si eluda questo tipo di obbligo, si può entrare facilmente facilmente in reato di evasione fiscale, con sanzioni proporzionali alla cifra presente sul conto corrente di PayPal. Da queste premesse si può dire che per stare tranquilli è bene dichiarare il conto corrente PayPal nel quadro RW della dichiarazione dei redditi modello persone fisiche. Ma solo in alcuni casi. Come ad esempio quando anche per un solo giorno la giacenza media del conto corrente è maggiore di 15.000 euro, o quando la giacenza media annua supera i 5mila euro.
Le sanzioni da parte dell’Agenzia delle Entrate
Se il conto PayPal non viene dichiarato, cosa può succedere? Dipende dalla cifra che viene chiusa e dalla condizione stessa del contribuente. Se si tratta di un cittadino con un lavoro dipendente, è difficile pensare che il conto PayPal posso servire per riciclaggio di denaro derivante dal lavoro al nero. Difatti le conseguenze di tale elusione possono essere di due tipi.
La prima è una sanzione, derivata dalla mancata dichiarazione dei conti e strumenti finanziari esteri nel quadro RW della dichiarazione dei redditi. La multa è pari a 258 euro se pagati entro i primi 90 giorni, dopodiché dovranno essere corrisposte anche more ed interessi. Altrimenti il rischio è maggiore se la mancata dichiarazione del conto corrente PayPal può avviare un accertamento fiscale, che porterà gli agenti fiscali a spulciare su tutti i redditi e tutti i guadagni del contribuente durante l’anno. Si deve tener presente che a tutt’oggi l’Agenzia delle Entrate non ha ancora espresso una posizione chiara rispetto al conto PayPal.