Molti rischiano di perdere la Naspi: documento da inoltrare

Tempi e procedure per la presentazione della Naspi, come evitare di perdere parte dell’indennità di disoccupazione

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Disoccupazione (Foto Adobe – pensioniora.it)

La Nuova prestazione di Assicurazione sociale per l’Impiego (Naspi) rappresenta senza dubbio la principale misura di protezione e sussidio per i lavoratori alle prese con una perdita involontaria dell’occupazione. In vigore dal 2015, prende il posto di due precedenti misure, la Aspi e la Mini Aspi, e viene erogata dall’Inps su domanda inviata per via telematica dall’interessato all’Inps.

I lavoratori interessati dalla prestazione sono dipendenti subordinati, apprendisti, personale artistico con contratti di lavoro subordinato, soci lavoratori di cooperative con rapporto subordinato con le cooperative medesime, dipendenti a tempo determinato delle pubbliche amministrazioni e dal gennaio 2022 interessa anche gli operai agricoli a tempo indeterminato. Per questi lavoratori è importanti conoscere tempi, documenti e procedure per sfruttare al meglio la misura e non perdere così parte dei sussidi che spettano loro.

Evitare di perdere la Naspi

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Inps (Foto Adobe – pensioniora.it)

La portata della Naspi è pari al 75 per cento della retribuzione media mensile imponibile ai fini previdenziali degli ultimi 4 anni e si riduce del 3 per cento a partire dal primo giorno di godimento del sesto mese, mentre per i lavoratori che hanno compiuto 55 anni (alla presentazione della domanda) la riduzione parte dall’ottavo mese di fruizione della misura.

Quindi per un lavoratore alle prese con questa prestazione è abbastanza semplice conoscere già in anticipo l’ammontare della Naspi, almeno in linea generale. La durata dell’erogazione è pari alla metà del numero delle settimane contributive presenti nelle ultime quattro annualità. Come si intuisce sono importanti i tempi di occupazione per determinare con esattezza quanto durerà la misura.

Ma importante è la presentazione della domanda per sfruttare completamente la Naspi. Infatti la decorrenza della misura si calcola dall’ottavo giorno successivo alla data di cessazione del contratto di lavoro, se la domanda è inviata entro l’ottavo giorno. La scadenza per presentare la domanda è entro 68 giorni dalla fine del contratto di lavoro.

In questo caso la Naspi decorre dal giorno successivo alla presentazione della domanda, ma comunque entro i termini previsti dalla legge. Significa che per evitare di perdere del denaro occorre presentare la domanda telematica il prima possibile, in modo che vengano calcolati più giorni possibile.

Indennità di disoccupazione

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Naspi (Screenshot facebook – pensioniora.it)

Da quanto detto finora è chiaro che per fruire al massimo dell’indennità di disoccupazione occorre inviare al più presto la domanda all’Inps. Tra l’altro in caso di licenziamento per giusta causa, la decorrenza avviene a partire soltanto dal 38esimo giorno successivo alla perdita del lavoro, se la richiesta è presentata entro 38 giorni. A partire dal giorno successivo alla presentazione della domanda, se presentata a partire dal trentottesimo giorno dal licenziamento.

Quindi come si vede rispettare i termini di presentazione è decisivo per l’accettazione della richiesta, così come anticipare la presentazione stessa per fruire completamente della prestazione. La Naspi si perde in caso di fine dello stato di disoccupazione, di inizio di attività di lavoro subordinato a tempo indeterminato di durata superiore ai sei mesi senza comunicare all’Inps il reddito presunto, entro un mese dall’inizio dell’attività.

Stessa cosa in caso di lavoro a tempo indeterminato part time o per lavoro autonomo, senza comunicare entro un mese il reddito presunto. Quindi tempistiche e scadenze vanno sempre rispettate per ottenere completamente la misura e non rischiare di perderla.

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