Ecco la possibilità per qualche lavoratore di andare in pensione con quota 100, vediamo i dettagli dell’opportunità che si presenta
Il sistema previdenziale italiano continua ad essere contraddistinto da una serie di modalità e strumenti per accedere alla pensione. Sistemi che vengono introdotti per mitigare gli effetti della riforma Fornero che in qualche misura scontenta un po’ tutti, con condizioni poco favorevoli per i lavoratori soprattutto quelli con carriere lavorative frammentarie e retribuzioni basse.
Tra le opportunità che si sono palesate negli anni scorsi, c’è stata di certo quota 100 prestazione introdotta con il primo governo Conte che riscosse molto seguito, ma fu presto abbandonata per i costi notevoli in termini di copertura Inps. Essenzialmente con quota 100 si poteva andare in pensione già a 62 anni di età con 38 anni di contributi. Ma nonostante sia stata sostituita da altre misure che anticipano rispetto alla pensione di vecchiaia del sistema Fornero, quota 100 potrebbe essere sfruttata da alcuni lavoratori per andare in pensione nel corso del 2024.
Quota 100 ha consentito di andare in pensione con 62 anni di età e 38 anni di contributi a molti lavoratori fino al 31 dicembre del 2024. In pratica 5 anni prima della pensione di vecchiaia che richiede 67 anni anagrafici e poco meno di 5 anni (4 per le donne) di anni contributivi mancanti rispetto alle pensioni anticipate ordinarie. Quota 100 era una forma di accesso alla pensione molto favorevole, con coefficiente di trasformazione vantaggioso e senza penalizzazione contributive.
Nel corso del 2022 fu introdotta quota 102 con l’età anagrafica già salita a 64 anni e ancora 38 anni di contributi. Nel 2023 c’è invece quota 103 con 62 anni anagrafici e 41 di carriera contributiva. Come si nota le successive misure sono state meno appetibili per i futuri pensionati, lasciando in molti la nostalgia della misura a quota 100. Però esiste la possibilità che quota 100 possa tornare utile a qualche lavoratore proprio nel corso dell’anno prossimo.
Nel dicembre 2021 la prestazione è stata bloccata, ma quota 100 resta una delle prestazioni che cristallizzano il diritto alla quiescenza. Infatti coloro che hanno maturato i requisiti a quota 100 entro il 31 dicembre 2021, potranno sfruttarla anche nel 2024. Questo per esempio è il caso dei nati nel 1959 che hanno compiuto 62 nel corso del 2021.
Per i nati nel corso del 1959, quota 100 funziona anche nel 2024. Certo si trovano ormai a 65 anni quasi, ma se non hanno maturato il numero completo di anni contributivi per raggiungere i 41, quota 100 può rappresentare una via d’uscita interessante e da non sottovalutare. Quota 100 può essere una soluzione per quanti perdono il lavoro e non riescono a raggiungere i 41 anni di contributi necessari per quota 103.
Dunque una soluzione da non sottovalutare in un momento nel quale le possibilità di riforma complessiva del sistema pensionistico appaiono ridotte al minimo. Infatti la discussione tra governo e parti sociali al momento è stata fermata e rimandata ai prossimi mesi, senza un appuntamento preciso.
I limiti imposti dal bilancio e le condizioni demografiche del Paese non lasciano al momento molte speranze di superare in maniera definitiva la riforma Fornero, anche se si avvicina il momento della pensione per molti che negli ultimi decenni hanno sfruttano esclusivamente il sistema contributivo puro molto sfavorevole per i lavoratori soprattutto se precari e sottopagati.