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Come capire se il tuo RdC sta per scadere

Con i termini di cessazione dello strumento a supporto dei redditi più bassi, ecco un modo per verificare l’effettiva conclusione della propria prestazione

Reddito di Cittadinanza (Foto Adobe – pensioniora.it)

Per una tacita convenzione il mese di luglio non si contraddistingue solamente per l’esordio dell’estate o per essere il mese in cui il cuore e lo spirito rivolti verso le vacanze prevalgono sulle incombenze quotidiane. No; l’oggetto della discussione è rappresentato da una data: il 30 giugno. Ecco, solitamente questo giorno costituisce il termine di scadenza dei contratti di lavoro a tempo determinato e da cui in poi si apre l’ignoto mare della ricerca di una nuova occupazione. 

Magari il nuovo posto di lavoro, l’annuncio, è saltato fuori ed è stato intercettato, ma non c’è molto da fare: luglio e agosto sono i confini ideali che rimandano qualsiasi processo di selezione a settembre. Ben inteso, di selezione, non di occupazione. Pertanto saranno vacanze forzate a casa, davanti ad un computer, in Rete, a cercare la propria collocazione nell’oceano delle offerte di lavoro o ad inviare il proprio curriculum vitae alle imprese.

Ecco come verificare rapidamente la scadenza del proprio RdC

Reddito di Cittadinanza (Foto Adobe – pensioniora.it)

Di fatto, scaduto uno dei tanti contratti di lavoro, si apre un periodo di disoccupazione; ma non è la stessa disoccupazione ereditata da un licenziamento involontario. Qual è la differenza? Il primo è soltanto un contratto scaduto e non più rinnovato; il secondo segna un’interruzione tutt’altro che accordata tra il lavoratore e il suo datore, tale da comportare per il dipendente il diritto a richiedere un’indennità di disoccupazione: la cosiddetta Naspi, per lavoratori dipendenti e collaboratori.

Tale strumento erogato dall’INPS, prevede un rateo mensile pari al 75% della media delle buste paga negli ultimi quattro anni. La sua durata minima è di sei mesi, ma è estendibile a seconda di quanto previsto dal contratto di lavoro della categoria appartenente. Dopo sei mesi, il rateo si riduce del 3% di mese in mese, fino alla sua scadenza. Si tratta dunque di una misura temporanea, che – si spera – delimiti un arco temporale di disoccupazione piuttosto circoscritto.

Quale strumento permette di comprendere la scadenza del proprio RdC

Reddito di Cittadinanza (Foto Adobe – pensioniora.it)

Non vi è dubbio che esistono fasce della popolazione italiana dove la difficoltà a trovare un’occupazione professionale rappresenta un’emergenza sociale, oltre che un endemico segnale di progressivo impoverimento. Il rischio di scadere al di sotto della soglia di povertà (fenomeno già comunque registrato in Italia) è stato il tema guida della misura economica del Reddito di Cittadinanza, erogato dall’INPS dal 2019.

Come è noto, tale supporto è instradato sempre più rapidamente nella via della cessazione. Ufficialmente, il 1° gennaio 2024 vedrà il completo subentro degli strumenti: il Supporto Formazione e Lavoro, per i soggetti occupabili (lavoratori tra i 18 e i 59 anni); l’Assegno di Inclusione, destinato ai soggetti non occupabili (over 60, minorenni, disabili). Chi ha cominciato a percepirlo dallo scorso gennaio, luglio costituirà l’ultimo mese di pagamenti; eccetto che per i soggetti non occupabili succitati: l’estensione è a 12 mesi e l’ultimo accredito cadrà a dicembre 2023. Ancora una volta, per comprendere lo stato della prestazione, ma non il credito della carta RdC, è possibile nella sezione dedicata sul sito dell’INPS, dopo l’autenticazione con SPID, CIE o CNS.

 

Pubblicato da
Roberto Alciati