Il supporto economico per la spesa, oltre ad escludere alcuni prodotti, può essere utilizzato soltanto presso gli esercizi commerciali aderenti. Quali sono
Poco prima dell’escalation dell’emergenza sanitaria scattata con l’epidemia da Covid-19, senza alcuna relazione con quelle che sono state le conseguenze a livello economico e sociale, l’iniziativa istituzionale ha presentato, per la prima volta in Italia, il suo strumento di supporto economico per i redditi più bassi: il Reddito di Cittadinanza. Una sorta di salario minimo che ha però imposto i percettori abili al lavoro ad una sottoscrizione di un patto sociale con i Centri per l’Impiego.
A suo modo, dunque, si è trattato di una misura provvisoria, atta ad accompagnare il soggetto interessato nel percorso di reinserimento sociale e professionale. Tuttavia, è difficile parlare di provvisorietà di un aiuto finanziario quando va ad agire su una condizione endemica di progressivo impoverimento. Come è noto, quella che è stata una misura cruciale nel susseguirsi delle ultime crisi economiche (prima sanitarie, ora belliche), ha preso da qualche tempo la strada della cessazione.
Con il mese di luglio, si conclude, per molti percettori del Reddito di Cittadinanza, il ciclo di erogazioni. Di sicuro, il termine dei pagamenti arriva per coloro che hanno iniziato a ricevere gli accrediti da gennaio, e pertanto, con l’ultima decorrenza a 7 mesi, luglio rappresenta l’ultimo mese. Fanno eccezione i cosiddetti soggetti inabili al lavoro al quale la vecchia misura viene estesa fino a dicembre 2023.
Sempre entro la fine dell’anno, scade il numero dei ratei previsti (ancora una volta, 7 mensilità) per coloro che hanno inviato la richiesta di erogazione nell'”ultima chiamata” dell’INPS, entro lo scorso 30 giugno. Tutti gli altri potenziali percettori, dal 1° luglio in poi, stanno entrando nel novero dei nuovi strumenti eroganti dall’ente, voluti dal governo Meloni al posto del RdC: il Supporto Formazione e Lavoro, per i soggetti abili al lavoro, e l’Assegno di Inclusione, destinato ai soggetti non occupabili.
Sono da considerarsi “non occupabili”: minorenni, over 60, disabili. Per loro l’AdI è di 500 euro al mese per 12 mesi rinnovabili. Il SFL consta di un assegno pari a 350 euro (anziché i 500 euro del RdC) per 12 mesi non rinnovabili. Oltre al fatto che il sussidio è garantito soltanto previa sottoscrizione del patto di attivazione digitale nel Sistema informativo per l’inclusione sociale lavorativa.
In sostanza, bisogna rispettare la propria disponibilità ad aderire ai percorsi formativi previsti dal Programma nazionale per la Garanzia occupabilità dei lavoratori (GOL). D’altronde, si tratta, come per il RdC, di elevare lo status di rischio di povertà dei nuclei familiari opponendo delle reali possibilità di lavoro. Dal punto del potere di acquisto, la spesa di beni essenziali è stata promossa e assicurata dalla nuova Carta Solidale 2023, erogata dall’INPS.
Il credito di 382,50 euro è destinato, dal 18 luglio, ai nuclei familiari con un reddito fino 15mila euro annui, censiti da INPS e Comuni. Sarà possibile acquistare beni di prima necessità, escluse le bevande alcoliche; ma soltanto presso gli esercizi commerciali che hanno deciso di aderire al Fondo Alimentare. Questi negozi sono tenuti altresì ad applicare uno sconto, diretto o tramite buoni spesa, del 15% sui prodotti. Per rientrare nel Fondo Alimentare, i negozi che vogliono inoltrare la propria adesione, possono farlo invaiando l’apposito modulo di richiesta al Ministero dell’Agricoltura.