Gli ultimi fatti di cronaca relativi al reddito di cittadinanza riguardano le rendite derivanti dal gioco d’azzardo on – line. Cosa dice la sentenza
Tra un po’ di tempo il reddito di cittadinanza smetterà di chiamarsi così. In seguito a questo fatto, per quello che avverrà al termine del 2023, avremo l’assegno di inclusione, un sostituto non esattamente degno, in quanto la maggior parte delle famiglie al momento del termine del reddito di cittadinanza avranno senza dubbio un importo inferiore. Nel frattempo continuano le dispute parlamentari e all’interno della società civile per quanto riguarda l’erogazione del sussidio. Negli anni si è parlato spesso dei cosiddetti ‘furbetti’ del reddito di cittadinanza. Fatti di cronaca che sono diventati esemplari per esporre la bandiera che voleva a tutti i costi la revoca di questo beneficio. E alla fine ci sono riusciti.
Si è parlato negli anni di persone con migliaia di euro da parte, il famoso materasso di cui tante leggende metropolitane hanno raccontato, che percepivano il sussidio con una spesa pubblica che riguardava tutti i cittadini. In qualche modo ogni volta che si crea un meccanismo si possono generare delle distorsioni, che sono state allentate via via. Ciò non significa che il meccanismo di per sé non abbia del valore. Specialmente in questi anni della pandemia, nel quale gli ammortizzatori sociali ed il reddito di cittadinanza sono stati fondamentali ad evitare che una crisi economica si trasformasse in crisi sociale.
Reddito di cittadinanza e vincite dal gioco: cosa dice la sentenza
Quando si devono compilare i moduli per ottenere il reddito di cittadinanza, autonomamente o tramite il CAF, ci sono diverse voci che devono essere riempite in base ai redditi personali. Queste voci riguardano tutte le proprietà mobiliari ed immobiliari del nucleo familiare, eredità, conto corrente, giacenza media, ISEE, dichiarazione sostitutiva unica, e documenti analoghi. Alla fine viene elaborto il calcolo per la richiesta. Nel caso in cui successivamente a dei controlli emergano delle incongruenze, il soggetto si vedrà revocare il beneficio, e potrebbe essere anche incriminato per truffa ai danni dello stato. La percezione indebita di denaro pubblico è a tutti gli effetti un reato.
Negli scorsi giorni, in conseguenza a dei fatti di cronaca che hanno riguardato la regione marchigiana, è tornato in auge il tema dei furbetti del reddito di cittadinanza, da tempo accantonato, dato che la misura sta per terminare. Nello specifico è stato incriminato un uomo al quale l’INPS ha sospeso la prestazione dopo che è risultato che il suo conto corrente per il gioco d’azzardo ammontava a 7mla euro. Cifra che non era stata dichiarata nei moduli per la richiesta del beneficio.
La decisione finale
Dunque da questi presupposti risulta evidente che l’uomo non aveva alcun diritto per ricevere il sussidio INPS. Tuttavia un giudizio con rito abbreviato ha assolto l’uomo perché il fatto non sussiste. Da ciò che è emerso durante le testimonianze, l’errore è stato commesso dal CAF, il centro di assistenza fiscale, dato che l’operatore non gli aveva sottoposto i documenti reddito di cittadinanza per le rendite da giochi e scommesse on-line. Probabilmente è una voce mancante all’interno della documentazione, che certamente in seguito a questa sentenza verrà integrata.