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Pensioni

Pensione di reversibilità: quando va al figlio

L’eredità del trattamento pensionistico del genitore al figlio convivente appare automatica. In questi casi, invece, il beneficio è categoricamente escluso

Pensione di reversibilità INPS (Foto Adobe – pensioniora.it)

Con l’arrivo delle vacanze, spesso, i grandi temi che caratterizzano il presente “pubblico”, ossia la guerra, la crisi economica, gli orizzonti di spesa, vengono glissati dall’informazione in avvicinamento delle partenze di milioni di italiani, destinazione mare e montagna con un budget opportunamente approntato. Si tratta di grandi temi, ma le conseguenze si manifestano nel “particolare” delle società: nelle case, tra le famiglie, tra i singoli.

Insomma, si proverà a rinviare le preoccupazioni a settembre, così come avviene ogni anno, puntuale come un esame, con rincari di varia sorta: carburante, spese della scuola, le bollette delle utenze, qualche genere alimentare e molto altro. In realtà, lo sfondo odierno è tutt’altro che gratificante, data l’impasse in cui si è ritrovata rannicchiata l’Europa  e tutti i suoi Paesi caduti nella morsa dello stallo diplomatico, scaturito con il conflitto in Ucraino. È uno stallo che idealmente si estende dai conti della “serva” in una casa ai timori trasmessi dagli orizzonti nucleari.

Pensione di reversibilità: è trasmessa a tutti i figli?

Pensione di reversibilità INPS (Foto Adobe – pensioniora.it)

A riunire la componente psichica e quella materiale della cosiddetta “crisi”, sempre e solo economica (anche quella più umorale), ci pensa il classico sostantivo, perfetto per ogni circostanza: l’inflazione. La chiave di crescita di un PIL nazionale fa presto a trasformarsi nell’annosa croce di un percorso senza uscita, se non in seno all’esaurirsi della forza erosiva  sui conti pubblici e privati.

Ecco dunque che l’inflazione è declinata ancora oggi come l’evidente calo del potere d’acquisto, della capacità di spesa, nonché la preoccupante riduzione della capacità di risparmio che sta irrigidendo l’iniziativa di investimento dei risparmiatori italiani. Ma tutto ciò ha altresì acceso la scintilla su un’inevitabile quanto robusta iniziativa istituzionale, fatta di misure economiche straordinarie, di integrazioni monetarie e di processi di revisione dei contributi.

La traccia già evidente è stata data proprio nel contesto delle somme elargite dallo Stato, ovvero attraverso l’anticipo dell’adeguamento ISTAT annuale: dopo lo spostamento allo scorso ottobre, la rivalutazione è stata confermata e irrobustita dall’indice effettivo applicato a gennaio. Tuttora, è oggetto dei ricalcoli dell’INPS effettuati su sussidi e indennità. I primi trattamenti a beneficiare della rivalutazione su base degli indici dei prezzi al consumo sono state le pensioni.

Pensione di reversibilità: chi sono i figli esclusi

Pensione di reversibilità INPS (Foto Adobe – pensioniora.it)

Oggi, l’estensione dei ricalcoli tocca, oltre alle pensioni minime, anche gli strumenti altrettanto essenziali del Reddito di Cittadinanza e dell’Assegno Unico. Su questi ultimi, questi avvengono in rapporto anche alle variazioni ISEE più recentemente acquisite, circa i redditi subentrati nei nuclei familiari. Raggiunta la maggiore età, un figlio oggigiorno tende a restare a case della famiglia d’origine, a causa dell’assenza di immediate prospettive professionali ed economiche che ne incentivino il desiderio di autonomia.

Al centro della questione, la discriminante dell’assenza di un reddito proprio o insufficiente. La percezione di quest’ultima si fa più forte nel contesto di un lutto in famiglia. Specialmente se a mancare è il titolare del reddito che mantiene gli altri familiari non autosufficienti. Se il de cuius, però, è titolare di un trattamento pensionistico INPS, l’ente può concedere ai familiari superstiti questo strumento: la pensione di reversibilità.

Si tratta di una quota parte del trattamento previdenziale percepito dal soggetto deceduto,  esteso in primis al coniuge e ai figli superstiti, se a carico del primo. Andrà a fratelli, sorelle o genitori, se questi sono a carico. La legittimità dei figli, tuttavia, non è automatica; è legata all’età e allo stato di salute; certa per i figli minorenni, la pensione di invalidità è destinata anche ai figli maggiorenni, ma fino 26 anni, a meno che non sia inabile al lavoro in modo totale o permanente, oppure è ancora studente (fino a studi per la Laurea terminati, non oltre i 26 anni). Per i maggiorenni abili al lavoro e in buone condizioni di salute, la reversibilità della pensione non è consentita.

Pubblicato da
Roberto Alciati