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Naspi e Gestione separata INPS: cosa succede e cosa fare

Arrivano dall’INPS i chiarimenti su come procedere con le nuove istruzioni utili ad inoltrare la domanda di disoccupazione in relazione a queste casistiche

Naspi e Gestione Separata INPS (Foto Adobe – pensioniora.it)

In questo passaggio tra il secondo e il terzo trimestre del 2023 stanno trovando espressione tutte le forze e le dinamiche che apparivano quasi come delle premesse verbali all’inizio dell’anno, nel contesto dell’attuale Legge di Bilancio. Mentre è anche il periodo in cui si rischia, dal punto di vista dell’informazione di glissare su molte tematiche politiche, che a differenza di milioni di italiani, non vanno in vacanza.

Il mondo della finanza e dell’economia, la crisi, i piani di rientro dei debiti da parte dello Stato, non prendono né la via del mare, né quella della tregua. Sebbene, come si suole dire per tutti gli esami della vita, si rimandi tutto a settembre (comprese le litanie della famiglia media); sì, perché a settembre si riattivano tutti quei rincari possibili e immaginabili: caro scuola,  caro bollette, caro carburante, caro mutui ecc.

Naspi e Gestione separata INPS: l’annuncio

Naspi e Gestione Separata INPS (Foto Adobe – pensioniora.it)

Il mese di settembre finisce per apparire come il mese delle docce fredde per il portafoglio. Nel frattempo le scintille estive che colpiscono l’attività di governo in un periodo storico estremamente complicato e non privo di pericolosità, illuminano i target più sgradevoli per le condotte economiche già notevolmente pressate dei cittadini: si torna a parlare delle rate del PNRR (ovviamente, in termini di ritardo), sulle relative prospettive di nuovi debiti publici sulle teste private, le tensioni per il rispetto dei piani europei.

Ciò avviene nel contesto dell’ambiguo rapporto con gli eventi bellici che senza interruzioni, da più di un anno e mezzo stanno distruggendo il territorio ucraino e minando la generalizzata sopravvivenza globale con orizzonti nucleari. Nel mezzo, le casse dello Stato devono far fronte ai margini di sostegno economico ai cittadini meno avvantaggiati e alla sussistenza della macchina statale stessa.

Naspi e Gestione separata INPS: le nuove modalità di invio delle domande

Naspi e Gestione Separata INPS (Foto Adobe – pensioniora.it)

Questi sono i giorni in cui si sta avvicinando il termine ultimo della scadenza per la presentazione della dichiarazione dei redditi da parte dei contribuenti: il 20 luglio 2023. Ancora qualche giorno per l’invio telematico dei modelli 730 e 740 Unico, dopodiché prenderanno avvio i pagamenti effettuati dall’INPS per i rimborsi dei crediti di imposta. Questi ultimi approderanno sui cedolini INPS per i pensionati, oppure direttamente nelle buste paga se lavoratori dipendenti.

Il pagamento delle tasse serve anche a finanziare quelle casse assistenziali per coloro che non hanno più un reddito da lavoro che può essere dichiarato, ossia i disoccupati. Come si sa, appena un lavoratore dipendente o collaboratore subisce un licenziamento involontario, può percepire provvisoriamente un’indennità di disoccupazione, nota come Naspi. Ha una durata minima di sei mesi, ma la decorrenza è stabilita dai contratti nazionali delle categorie.

Dopo sei mesi, l’iniziale rateo, rappresentato dal 75% della busta paga media degli ultimi quattro anni, si riduce del 3% di mese in mese. Da poche settimane è attivo il nuovo servizio dell’INPS per inoltrare la domanda di disoccupazione. A favorire la trasmissione dei dati, vi è la pre-compilazione automatica, possibile al possesso dei dati da parte dell’Istituto. Non poche difficoltà sono state riscontrate dagli utenti provenienti dall’iscrizione alla Gestione separata INPS.

Il sistema rileva comunque i seguenti dati: iscrizione ad Albi professionali e/o Ordini e Casse professionali; iscrizione alla Gestione separata INPS; titolarità di partita Iva; iscrizione alle Gestioni autonome INPS dei lavoratori artigiani e degli esercenti di attività commerciali. L’INPS informa che nonostante la rilevazione l’assicurato ha l’obbligo di compilare la sezione “Dichiarazione attività lavorativa”, e il relativo campo “Reddito previsto per il 2023”, il cui reddito annuo presunto sarà pari a zero.

Pubblicato da
Roberto Alciati