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Pensioni

Gli aumenti riguardano anche la pensione di cittadinanza?

La pensione di cittadinanza smetterà di produrre i propri effetti dal prossimo anno, come il reddito di cittadinanza. Cosa dire degli aumenti 2023?

Pensioni minime (Foto da Pixabay) – pensioniora.it

La pensione di cittadinanza non è altro che la versione over 67 dei percettori del reddito di cittadinanza. Difatti questa misura, che sta per essere eliminata definitivamente, è prevista per i maggiorenni fino al compimento dei 67 anni di età. Dopodiché si trasforma in pensione di cittadinanza. La quale viene erogata fino ad un massimo di 780 euro mensili. 780 euro non sono la cifra erogata tutti i mesi da parte del settore pubblico, ma è il tetto minimo per i pensionati considerato dignitoso per uno stile di vita adeguato. Dunque che percepisce una somma inferiore, può richiedere un’integrazione tramite la pensione di cittadinanza.

Essa viene riconosciuta anche pensionati che oggi non ricevono l’integrazione al minimo. Come ad esempio i cittadini il cui trattamento previdenziale è calcolato solo con il sistema contributivo. Chi percepisce la pensione di cittadinanza, avrà diritto al massimo dei 780 euro nel caso in cui paghi un affitto e non abbia prima casa di proprietà. L’erogazione della pensione di cittadinanza è prevista su una carta ricaricabile come quella della rdc card. Quest’anno, sono stati messi in atto diversi piani di aumento per le pensioni. Questo riguarderà anche la pensione di cittadinanza?

Pensione di cittadinanza e gli aumenti 2023

Pensioni (Foto da Pixabay) – pensioniora.it

Negli ultimi due anni le pensioni hanno avuto modo di ricevere degli aumenti, che in alcuni casi sono stati piuttosto sensibili, fino ad una cifra di 135 euro al mese in più. Per fare ciò, chi si è occupato di redistribuire le fasce di perequazione, ha suddiviso i pensionati in diversi scaglioni in base alla cifra pensionistica. La percentuale del 7,3% è stata stabilita in base all’indice dei prezzi al consumo. Nonostante l’applicazione degli aumenti era prevista per il primo gennaio 2023, l’assegno maggiorato è iniziato a partire dal mese di luglio, comprensivo di arretrati da gennaio.

Il 7,3%, dunque il massimo della maggiorazione, lo hanno potuto ricevere soltanto i pensionati con trattamento palio inferiore a 4 volte il minimo, che per l’anno in corso corrisponde a 2.101,52 euro. Dopodiché le percentuali di rivalutazione scendono dall’85% per arrivare al 32% per i pensionati con quota mensile superiore a 10 volte il trattamento minimo. Tuttavia, essendo un calcolo percentuale, ciò non significa che ad una rivalutazione Maggiore corrisponde a una cifra maggiore. Il 2,3% di rivalutazione su un assegno superiore a 21mila euro al mese, in senso assoluto è un valore superiore a 7,3% di 1200 euro. Cosa spetta alle pensioni di cittadinanza?

L’aumento della pensione minima

Pensioni minime (Foto da Pixabay) – pensioniora.it

Una delle novità per il 2023 è stato l’aumento a 600 euro per gli over 65 che prendono la pensione di cittadinanza. Questa misura è stata confermata solo per l‘anno in corso, e dal 2024 tornerà alla cifra di 525 euro circa. Coloro che invece percepiscono la pensione di cittadinanza non avranno diritto a nulla. Infatti la misura è associata maggiormente al reddito di cittadinanza piuttosto che a un trattamento pensionistico. Dato che il reddito di cittadinanza sta per terminare, anche la pensione di cittadinanza alla fine del 2023 avrà lo stesso destino.

Pubblicato da
Giulia Borraccino