I dipendenti hanno diritto a questo se fa eccessivamente caldo

A che cosa hanno diritto i dipendenti in caso di caldo troppo forte, vediamo gli obblighi per il datore di lavoro

caldo eccessivo
Lavoro al sole (Foto Adobe – pensioniora.it)

Durante i mesi estivi le attività lavorative e professionali proseguono anche in condizioni metereologiche particolarmente avverse. Il gran caldo non solo rende più faticose e difficili molte occupazioni, ma in alcune circostanze mette a repentaglio l’incolumità e la salute del lavoratore. La legge stessa prevede delle norme per tutelare i lavoratori durante condizioni particolarmente ardue.

Quindi vi sono degli obblighi per i datori di lavoro in situazioni di caldo eccessivo che può provocare ripercussioni all’incolumità del dipendenti. D’altro canto sono da valutare anche i diritti dei lavoratori in occasione di picchi di calore come quelli che stanno interessando l’Italia in questi giorni. Il diritto alla salute va dunque salvaguardato anche in considerazione delle condizioni atmosferiche in cui si presta la propria opera professionale.

Tutele per i dipendenti in situazioni di caldo forte

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Lavoro al sole (Foto Adobe – pensioniora.it)

Il datore di lavoro ha l’obbligo di mantenere delle condizioni idonee per consistere lo svolgimento delle attività lavorative ai propri dipendenti. Ciò vale per i lavori all’esterno, quanto per quelli negli uffici, per esempio significa aria condizionata in inverno per il riscaldamento e in estate per il raffreddamento degli ambienti di lavoro.

In caso di lavori esterni, il datore deve programmare gli interventi nelle ore meno assolate, garantendo delle protezioni, organizzando il lavoro nelle zone meno esposte, fornendo se possibile delle zone confortevoli e aumentare il numero delle pause di recupero in queste zone. Per legge non c’è un obbligo per allungare le pause durante le fasi più calde della giornata, resta discrezionalità del datore di lavoro consentire e organizzare pause più lunghe durante le ore più calda della giornata, si parla di una pratica di buona condotta.

Il principio per il datore di lavoro è garantire sempre ambienti di lavoro salubri, sicuri e sani per i lavoratori. Quindi in caso di condizioni di caldo eccessivo è compito del datore di lavoro adeguarsi alle situazioni metereologiche e decidere pause più lunghe, turni di riposo più frequenti e se necessario anche interruzioni dell’attività professionale. Proteggere i dipendenti dal caldo troppo forte in questo senso diventa obbligatorio, come non esporli a pericoli per la salute.

Obblighi e diritto per il meteo avverso

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Lavoro al sole (Foto Adobe – pensioniora.it)

Il datore di lavoro deve far indossare ai propri dipendenti abiti leggeri e chiari, copricapo protettivi e mettere a disposizione la corretta quantità d’acqua ai lavoratori. Inoltre il datore di lavoro deve informare i dipendenti sui pericoli derivanti dal caldo eccessivo, prevenendo rischi e pericoli (riconoscendo sintomi del colpo di calore: forte sete, cute calda e arrossata, spossatezza, debolezza, vertigini, crampi muscolari, nausea). I dipendenti hanno diritto di interrompere le attività lavorative in presenza di caldo eccessivo, ricorrendo in tali casi alla Cassa integrazione ordinaria.

Se le temperature sono superiori ai 30 gradi e impediscono lo svolgimento del lavoro in ambienti non proteggibili dal sole, o le fasi di lavoro implicano l’utilizzo di materiali o di procedure che non tollerano il forte calore, i lavoratori hanno diritto al blocco del lavoro a Cassa integrazione. Si tratta di un diritto per la tutela della salute dei lavoratori soprattutto nei casi di esposizione prolungata al sole.

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