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Pensioni

Puoi fare questo per avere una pensione più ricca

Qualche berve informazione su come incrementare il proprio assegno per una pensione più consistente in futuro

Pensione intergrativa (Foto Adobe – pensioniora.it)

Nella discussione sulla riforma del sistema pensionistico e previdenziale Inps, un argomento appare chiaro a tutte le parti in causa. Le risorse attuali derivanti da carriere lavorative caratterizzate da precarietà e retribuzioni basse, l’invecchiamento costante della popolazione (alimentato anche dal calo demografico) e gli effetti del sistema contributivo renderanno impossibile per i prossimi anni garantire pensioni dignitose a tutti.

Soprattutto per quanti hanno iniziato a versare contributi dopo il 1996, la situazione potrebbe essere molto difficile giunti al momento della pensione. Una delle risposte è quella delle pensioni integrative da aggiungere alla pensione previdenziale. Il governo punta a garantire delle detrazioni fiscali vantaggiose per rendere questo sistema più conveniente. Certo a fronte di stipendi e retribuzioni spesso da fame, anche la spesa per la pensione integrativa sembra aperta a pochi, ma tant’è.

Pensione più ricca, in quale modo

Pensione intergrativa (Foto Adobe – pensioniora.it)

La pensione integrativa è versata dopo aver maturato i requisiti di quella previdenziale e aver pagato almeno 5 anni in un fondo di previdenza complementare. Si può ricevere in anticipo sotto forma di Rendita Integrativa Temporanea Anticipata (RITA), versata in rendita vitalizia o per il 50 per cento in capitale e il resto in rendita. La pensione integrativa ha diverse possibilità di rendita, come quelle reversibile, che in caso decesso dell’assicurato, è pagata al beneficiario prescelto.

Il mercato assicurativo propone diverse soluzioni per avere una pensione complementare: un fondo negoziale chiuso (per le categorie previste da contratti o accordi collettivi aziendali); un fondo negoziale aperto a qualsiasi soggetto  all’adesione collettiva; un Piano individuale pensionistico (PIP) cioè un contratto assicurativo sulla vita con scopo previdenziale, con adesione esclusivamente individuale.

Il fondo chiuso è istituito grazie agli accordi tra datore di lavoro e rappresentanza dei lavoratori ed è un soggetto giuridico autonomo dagli aderenti. Invece i fondi aperti sono proposti da banche, compagnie assicuratrici e società di gestione del risparmio. Si tratta di una forma previdenziale individuale, con adesione a prescindere dal lavoro svolto.

L’importo della pensione integrativa dipende dalla durata, da quanto si versa e dai rendimenti dello strumento selezionato. Naturalmente prima si inizia a versare meglio è, fa molta differenza se si comincia a risparmiare per un pensione privata a 40 o a 50 anni. Nel secondo caso il tempo per accumulare capitale è minore, quindi l’importo mensile da investire aumenta notevolmente.

Detrazioni fiscali per le pensioni private

Pensione intergrativa (Foto Adobe – pensioniora.it)

I contributi pagati per la previdenza complementare possono avere dei vantaggi in termini fiscali, con un regime di tributi denominato EET (Exempt, Exempt, Taxed) con il significato di contributi esenti da tassazione, rendimenti maturati esenti da tassazione, rendimento al momento del prelievo tassato.

Con questa formula fiscale è possibile detrarre il 19 per cento dei contributi versati, fino a una cifra massima di 5,164,57 euro. Ma il governo intende rendere ancora più vantaggiose le detrazioni. Per calcolare nel dettaglio la pensione integrativa, cioè la somma che si ottiene una volta raggiunta l’età pensionabile in base a quanto versato nei fondi pensione, occorre tenere conto di rendimenti ottenuti e di contributi versati utilizzando i simulatori che si trovano in rete.

Pubblicato da
Vincenzo Pugliano