Ecco secondo quali parametri gli utenti dell’abbonamento televisivo sono tenuti ad adempiere obbligatoriamente al pagamento tramite l’attuale modalità
Qualcuno potrebbe pensare che il punto più basso di utilizzo dello strumento televisivo si produca una volta che è esplosa l’estate e le vacanze si avvicinano speditamente. Si pensa che si prediliga, in serata (spazio per eccellenza dello share), di uscire da casa, godersi quel leggero refolo di frescura, e coronare quest’attimo di relax con un bel gelato. Per questo, come si assiste in questi giorni, i palinsesti di tv e radio sono in chiusura, con date di termine dei programmi simili a quelle di un anno scolastico.
Forse, invece, non è così, la tv non va in ferie; o meglio, l’imprinting da telespettatore non viene meno, né col caldo, né con la sera, l’estate, l’agosto e le ferie. Insomma, nessun letargo catodico. La ragione sta nel fatto di come è cambiata la televisione e di come è cambiata l’antropologia del telespettatore. In effetti, bisogna rovistare tra quelle che sono le attuali abitudini del variegato popolo del piccolo schermo.
Come rientrare tra chi può pagare Canone Rai col bollettino
È come analizzare il deserto dell’agosto in città: da qualche anno, semplicemente non esiste più con quella massiccia manifestazione. Infatti, diversi cittadini restano in città; non tanto perché sia affascinante trascorrere il Ferragosto tra le strade urbane piuttosto che in spiagge, quanto perché il congedo vacanziero è stato anticipato o posticipato contro il normale flusso di tendenza che caratterizza il congestionato esodo.
Allo stesso modo, la televisione resta la compagnia prediletta delle solitudini urbane e non solo. Senza riferirci necessariamente alla Rai, ai suoi principali canali, o ai canali di punta delle reti privati. Piuttosto, se si intende come televisione anche – e così è – le piattaforme dei contenuti a pagamento, bisogna anche pensare che queste approdano, tramite i loro ricchi canali tematici su smartphone e tablet.
Con quali altre modalità si può pagare il Canone Rai
Dunque, dal tablet al piccolissimo schermo del cellulare, la visione dei programmi si sposta agilmente tanto su un treno o un autobus, quanto in spiaggia, sotto l’ombrellone, o nella penombra di un rigenerante angolo di campagna o montagna. Per non parlare se ci si trova all’estero, senza eccezioni (o quasi). Anche una settimana totalmente estrapolati dal consueto contesto, è sufficiente per fare incetta o saziarsi delle adorate serie tv.
Così è andato modificandosi il dna del moderno e superaccessoriato telespettatore. Ma resta imperterrito, immutato, l’intrattenimento sul piccolo schermo per le persone sole, per alcune persone anziane in pianta stabile con i figli in viaggio. Oltre a tutta quella società che non può permettersi una vacanza. Spesso è a tutti costoro che i canali generalisti si rivolgono. Nel frattempo la Rai sta completando il poderoso aggiornamento del digitale terrestre che estenderà a tutti i suoi canali l’alta definizione; quello stesso aggiornamento che ha comportato prima la sostituzione dell’apparecchio o del decoder, e poi varie risintonizzazioni dei canali.
L’altro aggiornamento, quello più “analogico”, è invece previsto per il mese di gennaio 2024: il ritorno dell’abbonamento radiotelevisivo in modalità autonoma. Il canone Rai verrà scisso definitivamente dalla bolletta dell’elettricità, probabilmente con un nuovo importo (non gli attuali 90 euro), ma indubbiamente secondo una modalità ancora tutta da definire: la modalità più “papabile” è che il canone si trasformi in un codice tributo nella dichiarazione dei redditi. Come intestatari di utenze elettriche, ancora una volta, il pagamento avviene tramite il bollettino di conto corrente associato alla fattura. Casomai non si risulti titolari di un contratto elettrico di tipo domestico residenziale, il versamento andrà effettuato “fuori bolletta”, ossia utilizzando proprio i modelli F24 e F24 Semplificato.