Pignoramento casa: ecco quali sono i regolamenti della nuova riforma e come sarà attuata. Ecco chi può rischiare seriamente
Gli ultimi mesi sono stati tra quelli più duri, economicamente parlando, degli ultimi anni. Centinaia di famiglie italiane si sono trovate a fare i conti con debiti enormi, che hanno spesso delle matrici in comune. Su tutti, lo strascico che la pandemia ha portato nei conti di migliaia di italiani, così come l’aumento del caro vita che ha indotto tantissimi cittadini a condizioni di vita completamente diverse rispetto a quelle passate.
Ed ecco che i conti diventano decisamente rossi, con il problema di dover sopperire a tutte le spese e con il rischio concreto di insolvenze. Ed è in questo caso che, per quanto si possa provare a rimediare, che se l’insolvenza è pesante, duratura e ormai irrisolvibile, che scattano i pignoramenti. Pignoramento casa e conto bancario, o di qualsiasi altro bene in possesso del debitore. Ma quando e come si può rischiare di perdere la casa per pignoramento? Ecco cosa dice la nuova riforma.
Pignoramento casa: cosa dice la riforma
Il pignoramento casa è quell’atto che mira alla riappropriazione forzata, mediante un processo esecutivo, dell’abitazione di un debitore in posizione di insolvenza. Non è uno scenario nuovo, purtroppo in molti casi. Ad oggi, c’è una nuova riforma sul tema, ovvero la riforma Cartabia, che stabilisce ulteriori regolamenti per quanto riguarda il pignoramento dei beni del debitore. Si parte innanzitutto da quello presso terzi, coinvolgendo il creditore e il debitore, e il terzo pignorato.
Per competenza si distingue territorialmente il giudice del luogo in cui i beni sono presenti, ed inoltre quello della residenza del debitore, eccezion fatta nel caso in cui il debitore dovesse essere una Pubblica Amministrazione. Cambia tramite la riforma anche la notifica del pignoramento: di fatti può essere fatta tramite PEC o ufficiale giudiziario. Sono state ristabilite le fasce di pignoramento minimo sociale degli stipendi in relazione ai salari mensili percepiti. Ma per quanto riguarda la casa, quando e come può essere pignorata?
Quando si rischia la casa?
A parte il pignoramento dello stipendio, in misura proporzionata rispetto al cosiddetto minimo vitale, il rischio di perdere la casa è concreto. Però, per quanto riguarda il fisco, la prima casa resta impignorabile. Però attenzione, questo non vale per i privati. Infatti, le banche, o creditori privati o altri istituti privati di credito, possono procedere al pignoramento anche della prima casa. Ha fatto giurisprudenza, infatti, una recente sentenza della corte di Cassazione.
Il sistema di pignoramento casa della riforma Cartabia passa tramite una istanza da presentare all’ufficiale giudiziario. Una volta fatto, questi avvierà un processo di incrocio dati tra enti previdenziali e fiscali, oltre che bancari. In questo caso si potrà fare chiarezza anche su altri tipi di beni materiali, che il creditore potrebbe utilizzare come pignoramento per risarcire il debito. Ad oggi è una riforma non poco discussa, in particolare per i modi e i tempi non ancora, a quanto pare, così certi. Infatti, se il processo sembra molto più rapido, esso non sarebbe ancora partito lasciando ancora ampi vuoti nelle procedure, che il Ministero della Giustizia si sta affrettando per mettere a punto.