Sono previsti degi arretrati per alcune pensioni, vediamo nel dettaglio di che cosa si tratta, quali sono i titolari
Con il mese di luglio molte pensioni sono state arricchite di numerose voci aggiuntive nel cedolino del mese. Una boccata d’ossigeno soprattutto per le pensioni più basse che devono fare ancora i conti con l’inflazione che diminuisce solo parzialmente. Così finalmente ha trovato attuazione l’incremento dei trattamenti minimi come previsto dalla legge di bilancio 2023.
Nel dettaglio l’aumento ha coinvolto tutti i trattamenti previdenziali al di sotto o pari del minimo Inps, che per l’anno in corso è valutato in 563 euro circa, per il periodo che va dal gennaio 2023 al dicembre del 2024. L’aumento è del 1,5 per cento, elevato al 6,4 per cento per i soggetti di età pari o superiore ai 75 anni, e poi del 2,7 per cento per l’anno 2024 a prescindere dalla fascia anagrafica.
Arretrati Inps, per quali pensioni
In termini monetari l’aumento è di circa 8,50 euro (arrivando a una quota mensile di circa 572 euro), che diventano 36 per chi ha almeno 75 anni (arrivando a una quota mensile di 600 euro). A queste somme vanno aggiunti gli arretrati maturati tra gennaio e giugno che sono di circa di poco più di 50 euro fino ai 74 anni, mentre superano i 220 per gli ha più di 75 anni.
A questi incrementi temporanei, ricordiamo fino al dicembre 2024, sono da aggiungere anche i versamenti delle quattordicesime mensilità per i trattamenti previdenziali di fascia medio e bassa fino a due volte il minimo Inps. Questa prestazione è erogata con i seguenti requisiti:
- almeno 64 anni di età, nato entro l’anno 1959;
- reddito non superiore a 10.992,93 euro e a 14.657, 24 euro con l’aggiunta della clausola di salvaguardia (messaggio Inps numero 2178 del 12 giugno 2023);
- non beneficiario di diverse misure di carattere assistenziale (assegni sociale, invalidità civile), accompagnamento alla pensione (Ape sociale) e altre prestazioni come le pensioni interessate da sostituzione Stato o rivalsa Enti locali, pensioni ex cassa Sportass, Casse professionali, trattamenti pensionistici ai lavoratori extracomunitari rimpatriati, eccetera.
Per chi rientrava in questi requisiti nel rateo di luglio è presente anche la quattordicesima in relazione al reddito posseduto e alle annualità di contributi versati. ma ci sono dei casi n cui queste somma aggiuntiva seppur spettante non viene erogata dall’Inps nel mese di luglio.
Quattordicesima mensilità
Il versamento della prestazione è attribuito a chi rientra nei limiti previsti se alla data del 31 luglio ha compiuto almeno 64 anni. Ma chi invece raggiungerà quest’età nei restanti mesi dell’anno non è escluso, ma dovrà attendere qualche mese.
Come riporta il messaggio Inps numero 2178 del 12 giugno chi compie 64 anni dal mese di agosto a dicembre del 2023 ed è titolare di trattamenti gestiti dai sistemi integrati, chi compie 64 anni dal mese di luglio al mese di dicembre ed è titolare di trattamenti della Gestione pubblica e chi diventa titolare di pensione nel corso dell’anno coi limiti reddituali previsti riceve la rata aggiuntiva nel mese di dicembre 2023.
Quindi a tutti questi soggetti la quattordicesima spetta regolarmente, ma la riceverà esclusivamente sotto forma di arretrato nel mese di dicembre, quindi dovrà attendere ancora un po’ prima di avere gli incrementi previsti dalla normativa vigente con la quattordicesima.