Ecco come funziona l’agevolazione fornita dal governo in merito all’acquisto dell’immobile, in modo da preservare la rata e la casa. I particolari
Da pochi giorni si è chiuso il mese di giugno e, tra pochissimi giorni – con occhio previdenziale – si chiude anche la prima settimana di luglio, deputata alla consegna dei rati della pensione presso gli uffici postali. Si dirige verso il suo consueto epilogo una prassi che, nonostante qualche piccola battuta d’arresto e ineludibili ritardi, ha fornito le basi per un corso prestazione più soddisfacente per i suoi percettori.
Al principio di tutto c’è ancora una volta l’aggiornamento ISTAT degli importi pensionistici applicato in due tranche tra ottobre 2022 e gennaio 2023. Un atto doveroso dato l’approdo a livelli normalmente insostenibili della quota raggiunta dall’inflazione, oltre il muro delle due cifre percentuali, che si è riflettuta da subito sui prezzi dei beni al consumo. L’assenza di un medesimo riscontro sulle somme ricevute sia dalla provenienza professionale che da quella pensionistica, ha causato quello che tutt’oggi è riconosciuto come il drastico calo del potere d’acquisto.
Pertanto, i primi trattamenti economici a ricevere una “cura” rivalutativa sono state le pensioni INPS, sebbene soltanto in un secondo momento la Legge di Bilancio 2023 si è espressa sulla nodale questione delle pensioni minime: l’annuncio di un aumento specifico anche per queste prestazioni risale allo scorso gennaio e tale è stato il rischio che rimanesse soltanto un avviso o un progetto di misura.
D’altronde, l’INPS stesso deve mensilmente confrontarsi con la disponibilità di credito delle sue casse previdenziali in rapporto all’intenso rapporto di soddisfacimento delle molteplici misure economiche erogate. Oltre alle pensioni, dunque, tra le altre: l’Assegno Unico per le famiglie, il Reddito di Cittadinanza (nelle sue varie forme), indennità e sussidi di ogni sorta e bonus sociali. Non ultime appunto le pensioni minime, che in questi giorni vengono erogate secondo gli indici preannunciati.
Gli indici sulle minime sono: rialzi all’1,5% per i pensionati minimi fino a 75 anni; 6,4% per i percettori over 75, e quindi con i noti aumenti con ratei mensili fino a quasi 600 euro. Le erogazioni delle quattordicesime INPS e dei graduali conguagli positivi chiudono la prestazione del mese. La rivalutazione toccherà però, sempre in misura calmierata, tutti gli altri appuntamenti riguardanti i pagamenti dei numerosi sostegni.
Pertanto, l’inflazione continua a mostrare le due facce di un’unica moneta. Una è quella più palese e manifesta; quella, come detto, della diminuzione del potere di spesa. Poi c’è l’altra, meno evidente su un piano della economia familiare o del singolo; si tratta della componente inflazionistica che ha portato al rialzo del costo del denaro e dei servizi. In tal caso, il farmaco può essere più controproducente del veleno.
Sì, perché per contrastare l’ondata dell’inflazione, la Banca Centrale Europea non può che comportarsi alzando i tassi di interesse. Sotto certi aspetti, può apparire una buona notizia perché decollano i tassi delle rendite; ovviamente, al contrario, i peggiori effetti si riflettono sugli interessi dei finanziamenti; in primis le rate di un mutuo richiesto per l’acquisto della casa. Dallo scorso autunno, le rate per la restituzione dei debiti in essere sono aumentato fino a 250 euro in più, per ogni mese.
Per non parlare dell’annullamento su qualsiasi reciproca convenienza relativa alla sottoscrizione di un mutuo a tasso fisso o di un mutuo a tasso variabile. Gli effetti peggiori, a causa del pericolo di far schizzare le percentuali, sono a carico dei prestiti a tasso variabile. Per questo, il governo, con delega al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, sta lavorando per allentare la stretta monetaria della BCE, oltre alla nuova recentemente preannunciata. Di fronte alla morosità nazionale di un miliardo di euro, si sta pensando ad un bonus tradotto fondamentalmente in una proroga per quei mutui saliti durante i rialzi dei tassi dallo 0 al 4% in un solo anno.