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Bonus e Incentivi

Naspi per le donne in gravidanza: cifre e come funziona

Le donne in stato di gravidanza possono ricevere la Naspi ed avere dei diritti supplementari. Hanno a tutti gli effetti la maternità

Donna incinta (Foto da Canva) – pensioniora.it

Chi ha perso il lavoro involontariamente può percepire le indennità di disoccupazione, che sono la Naspi e la Dis Coll. Esse sono delle misure per sostenere economicamente il lavoratore dipendente il cui contratto di lavoro è stato concluso al di fuori della sua volontà. Se invece il lavoratore dipendente decide di dimettersi volontariamente, non avrà diritto ad alcuna indennità. Possono usufruirne tutti i lavoratori dipendenti con contratto a tempo determinato o indeterminato, compresi gli stagionali. Ne sono escluse le partite Iva e gli autonomi.

La Naspi può essere richiesta dal lavoratore a partire dall’ottavo giorno dopo la cessazione del rapporto di lavoro. L’importo iniziale corrisponde al 75% dell’ultima busta paga percepita, per poi diminuire di mese in mese fino ad arrivare a zero. Il beneficio è erogato al massimo per 24 mesi. Ovviamente se il lavoratore trova lavoro prima della scadenza, la prestazione viene sospesa. Diverse donne incinte il cui periodo di maternità coincide con quello della Naspi, chiedono se hanno diritto a benefici aggiuntivi. La maternità sono i cinque mesi antecedenti o dopo il parto in cui la lavoratrice, o anche il padre, ha diritto ad un congedo dal lavoro per occuparsi del neonato.

Naspi per le donne incinte, come funziona

Donna incinta (Foto da Pixabay) – pensioniora.it

La Naspi ha delle deroghe particolari per le donne incinte. Nel momento in cui il periodo della maternità, che non coincide con l’inizio della gravidanza, ma dal settimo mese in poi, a scelta della lavoratrice, a meno che non si tratti di una gravidanza a rischio, si sovrappone a quello della Naspi, la lavoratrice può inoltrare una richiesta per far sospendere l’indennità di disoccupazione e ricevere la maternità in piena regola, come se fosse ancora sotto contratto lavorativo.

Ciò significa, per fare un esempio, che se la lavoratrice all’ottavo mese di gravidanza, mentre è in Naspi, chiede la maternità, l’indennità di disoccupazione viene sospesa, così come il decalage mensile, per riprendere una volta che la maternità sia conclusa. Questo consente alle donne incinte di aumentare il periodo di Naspi che hanno a disposizione. Come da contratto, i mesi di sospensione sono cinque. La maternità, anche sotto Naspi, spetta da due mesi prima della nascita del bambino fino a tre mesi dopo. La donna può anche scegliere di continuare a lavorare per un mese supplementare, fino all’ottavo, per poi avere più tempo a disposizione con il nascituro. Quindi quattro mesi anziché tre.

A quanto corrisponde l’importo e come fare domanda

Licenziamento (Foto da Pixabay) – pensioniora.it

L’importo della maternità sotto Naspi non ha a che fare con la cifra dell’indennità di disoccupazione. Si riferisce allo stipendio prima della cessazione del rapporto di lavoro. Corrisponde all’80% dell’ultima busta paga percepita, per poi tornare all’ultima mensilità di Naspi una volta che il periodo di diritto alla maternità è terminato.

Per fare richiesta della maternità mentre si percepisce la Naspi si può entrare nel portale dell’INPS alla pagina personale accedendo con le credenziali Spid o carta d’identità elettronica. È disposta una voce specifica per richiedere l’indennità di maternità. Nel caso non si sia pratici della questione ci si può rivolgere ad un Caf o ad un patronato, che svolgeranno tutte le pratiche al posto dell’interessata.

Pubblicato da
Giulia Borraccino