Il 6 luglio partiranno in Italia i saldi estivi: ecco tutti i consigli per evitare truffe e raggiri da parte dei commercianti
Come ogni anno è iniziato quel periodo che gli italiani amanti dello shopping aspettano da tempo: l’inizio dei saldi estivi. Sono due i momenti in cui, nel nostro Paese, si possono fare acquisti a prezzi scontati: nel corso dei saldi invernali, che si hanno subito dopo le festività di Natale, e nel mese di luglio, quando scattano i saldi estivi.
Per quanto riguarda questa tornata di saldi, a partire dallo scorso 1° luglio sono entrate in vigore le nuove norme sugli sconti di fine stagione. Si tratta di norme e consigli regolate da una direttiva europea per evitare le truffe che spesso sono compiute dai commercianti proprio nel corso di questo periodo. Vediamo allora tutte le buone pratiche per evitare raggiri e truffe durante i saldi estivi.
Saldi estivi, tutti i consigli per evitare truffe e raggiri
I saldi estivi nel nostro Paese prenderanno il via tra soli due giorni, e per la precisione il 6 luglio. In concomitanza di questi giorni di shopping a prezzi scontati che sia gli acquirenti che i commercianti dovranno prestare attenzione a nuove regole. Ai tratta di norme approvate per adeguare la legge italiana alla direttiva europea 2019/2161. La maggior parte delle nuove norme riguardano la trasparenza dei prezzi online e l’obbligo di non mettere in saldo stagionale i fondi di magazzino.
Coloro che acquistano durante il periodo dei saldi devono fare molta attenzione a quelli che sono considerati dei veri e propri “sconti farlocchi”. Spesso accade che il prezzo di un capo d’abbigliamento sia alzato più del normale per far figurare uno sconto maggiore. Con le nuove regole i commercianti devono indicare non solo la cifra finale e la percentuale dello sconto, ma anche il prezzo più basso che è stato utilizzato nei 30 giorni precedenti. La misura riguarda sia i negozi fisici che quelli online. La sanzione, in caso di non rispetto della norma, va dai 516 ai 3.093 euro.
Nel caso in cui abbiamo acquistato un capo d’abbigliamento e vogliamo cambiarlo dobbiamo conservare lo scontrino e i negozianti sono tenuti alla sostituzione dell’articolo difettoso anche in periodo di saldi. Nel caso in cui il capo sia terminato l’acquirente può richiedere il denaro speso entro due mesi dall’emissione dello scontrino. Il negoziante è tenuto ad accettare i pagamenti elettronici come carte e bancomat e non può applicare oneri extra.
Un’altra regola riguarda la merce esposta durante i saldi che deve essere un avanzo di fine stagione e non le rimanenze di magazzino. Attenzione poi ai capi d’abbigliamento posizionati vicino a quelli in saldo dal momento che potrebbero ingannare e indurre all’acquisto a prezzo pieno.
Infine un ultimo consiglio arriva direttamente dal Codacons che consiglia di diffidare degli sconti che superano il 50% dal momento che si tratta, in molti casi, di capi d’abbigliamento che si trovano in magazzino da diverso tempo. Il consiglio è poi quello di non acquistare in negozi che in vetrina espongono il cartellino senza il prezzo originale. La cifra dev’essere ben leggibile e dev’essere indicata con tutte le scontistiche applicate.