Queste sono le date che l’INPS sta comunicando sui profili telematici dedicati, ai percettori del sussidio di disoccupazione. Di quali scadenze si parla
Con l’apertura del mese di luglio, molti lavoratori cominciano ad intravedere l’agognato orizzonte delle vacanze; anzi, spesso questo orizzonte viene spinto anticipatamente con ferie frazionate, opportunamente bilanciate con l’agenda propria e quella dei colleghi. Da un punto di vista economico, l’organizzazione della fuga dalla propria città prevede giochi sostanzialmente fatti. Eventualmente, a superare l’ultima tappa del saldo sulla organizzazione, oppure per chiudere le ultime spese prima di chiudere il trolley, ci pensa l’arrivo della quattordicesima erogata dai datori di lavoro a quei dipendenti inclusi apparentenenti alle categorie per le quali i contratti nazionali comprendono la misura integrativa allo stipendio.
Di solito, la data in cui vengono effettuati i pagamenti oscilla tra il 1° e il 3° luglio, ma alcune categorie prevedono anche accrediti molto tardivi, verso la fine del mese. In pratica, almeno nel primo caso, sono i medesimi giorni in cui l’INPS si adopera per emettere i relativi cedolini integrativi ai suoi anziani percettori, cioè ai pensionati. Non all’intera platea delle pensioni, ovviamente: ai redditi che hanno superato una volta o una volta e mezza il trattamento minimo e hanno raggiunto i 64 anni di età.
Viene quasi da pensare – almeno per stanno le cose oggigiorno – di sperare a non ambire a cotanto pagamento (quello della rata integrativa della quattordicesima), segno di vivere con un reddito al di sopra di quello fissato previdenzialmente poco al di sopra della sussistenza minima. Di certo, il trattamento non ignora, nell’attuale tornata di pagamenti, le pensioni minime, i cui interessati stanno finalmente recuperando le somme lungamente annunciate: a partire dall’aggiornamento ISTAT sulla base degli indici inflazionistici che stanno fornendo una doppia percentuale di aumento. Ovverosia: 1,5% per i pensionati minimi fino a 75 anni; 6,4% per gli over 75, i cui rialzi sono quasi a toccare i 600 euro.
Quello della pensione resta comunque un lungo percorso, più che un approdo (come dovrebbe essere e al meglio delle possibilità del lavoratore). La proiezione odierna per guadagnare un trattamento adeguato a dignitose aspettative di vita, non restituisce un’immagine rosea sulle attuali generazioni di lavoratori. Il quadro va via via peggiorandosi con le previsioni sulla demografia nazionale del futuro: le nascite calano drasticamente e aumenta l’età media della popolazione anziana. Ciò viene riassunto, per l’avvenire, come un flusso straordinario di trattamenti pensionistici che non potranno essere assolti per intero.
Se si considera l’attuale sistema contributivo, i lavoratori oggigiorno pienamente attivi versano i loro contributi all’INPS, tramite le trattenute che il datore di lavoro gira all’ente appunto, in vista dell’attuale pagamento dei presenti ratei delle pensioni. Con una forza lavoro più giovane ma in inesorabile diminuzione, è difficile dire quale sarà il futuro della previdenza sociale senza radicali iniziative di riforma. Gli attuali sistemi di pensione anticipata si scontrano con una pensione di vecchiaia, riconosciuta a 67 anni (e almeno 20 anni di contributi versati) ma con una tendenza che eleverà ben presto gli anni anagrafici. Di fatto, l’assenza di una linearità nelle carriere professionali, la precarietà, le crisi contingenti, hanno ammassato diversi nominativi all’interno delle indennità di disoccupazione. La più rappresentativa è la Naspi, destinata ogni mese, per circa sei mesi, ai lavoratori dipendenti. La richiesta all’INPS può essere inoltrata dall’ottavo giorno successivo alla cessazione del rapporto di lavoro. Il contributo è inizialmente pari al 75% della media delle buste paga degli ultimi quattro anni; dopo sei mesi, esso diminuisce del 3%, mese per mese. In questo mese, i Fascicoli previdenziali hanno comunicato l’inizio delle lavorazioni al 1° luglio; gli accrediti effettivi tutt’al più termineranno il 10 luglio. In questi stessi giorni si dovrebbero contestualemte palesare i pagamenti dell’ex bonus Renzi, da 100 euro, sempre in relazione alla Naspi.