Ecco una comoda forma di investimento dei risparmi in grado di produrre il reddito futuro che valorizzerà la propria pensione del domani. Come funziona
Il lavoro, come è noto, costituisce una delle prerogative costituzionali che lo Stato ha il dovere di difendere e il cittadino ha il dovere di perseguire. Sebbene vi sia una correlazione apparentemente lontana, quella della pensione costituisce un’istanza che accompagna il lavoratore sin dai primi anni di carriera. Certo, non come il vasto popolo dei pensionati, in attesa della tornata pensionistica mensile erogata dall’INPS. Proprio in questi giorni si sta svolgendo la consegna dei ratei presso gli uffici postali; rappresenta una tornata a suo modo importante e per diverse ragioni.
I primi cognomi degli anziani utenti INPS hanno potuto beneficare di un inizio di calendario previdenziale piuttosto favorevole, il 1° luglio. Un fine settimana come intermezzo ha subito frenato l’entusiasmo, costringendo ad un inevitabile ritardo – quello che sta or ora avendo luogo – gli altri percettori. Ma, come detto, le consegne di questo mese appena aperto risultano particolarmente importanti: sulle pensioni minime approdano gli aumenti annunciati a gennaio, sulla base dell’ultimo aggiornamento ISTAT dato dagli indici inflazionistici sui beni al consumo, inclusi i rialzi a quasi 600 euro per i pensionati over 75. Non va dimenticato, inoltre, l’accredito della quattordicesima INPS per i percettori del trattamento con reddito fino a una volta e mezzo il minimo.
Certamente, un giovane lavoratore deve oggigiorno confrontarsi con la qualità retributiva della sua professione, magari cogliendo le opportunità fiscali – ad esempio – della partita iva a regime forfettario. È altrettanto evidente però che le trattenute che implica qualsiasi trattamento retribuito pone delle fisiologiche questioni dal punto di vista dell’andamento del proprio tenore di vita e dell’andamento di accumulo degli anni contributivi. Nel corso degli ultimi decenni si è assistito ad un graduale livellamento di stipendi e compensi, e ciò non poteva non avere riflessi sull’economia nazionale e sullo standard di vita medio del cittadino.
Di fronte all’innalzamento del costo della vita, all’abbassamento dei compensi, anche la costruzione di una pensione rappresenta un’impresa dal notevole sforzo. Anche perché, con ogni probabilità l’assegno mensile, una volta raggiunti i requisiti, potrebbe non essere all’altezza delle spese richieste per avere una terza età dignitosa e tranquilla. A ciò bisogna aggiungere la difficoltà ad una carriera lineare della professione che consenta di tagliare il traguardo dei requisiti temporali richiesti. In tempi di precarietà e di un mercato del lavoro estremamente liquido, l’orizzonte pensionistico si allontana sensibilmente.
Negli ultimi anni, un atteggiamento di previdenza da parte del lavoratore in tema di pensione, è stato intercettato dagli istituti di credito ed oggetto di vari prodotti finanziari. Si sta parlando della pensione integrativa, una tipologia di pensione che il lavoratore versa alla banca in maniera volontaria, optando anche per piccole somme regolari mensili, e tale trattamento entrerà, al momento del pensionamento, nel novero dell’assegno mensile, assieme appunto al trattamento erogato dall’INPS. Tra i tanti prodotti che si trovano sul mercato, si segnala la pensione integrativa della banca Intesa SanPaolo. Si tratta di più tipologie di Fondo Pensione Aperto: Il mio domani, il mio futuro, Giustiniano, Previdsystem. Quasi tutte consentono di alimentare il fondo attingendo solamente dal TFR. Esse includono l’accesso ad importanti agevolazioni fiscali. I profili di rischio prevedono varie linee di gestione, oltre alla Gestione Separata e alla gestione libera o Life Cycle. La modifica del tipo di gestione non comporta costi aggiuntivi; in determinati casi è prevista una linea con garanzia di restituzione del capitale investito. Nella sezione dedicata sul portale Intesa, è possibile calcolare la propria futura pensione integrativa, grazie al simulatore previdenziale: in base all’importo da versare mensilmente, all’età e al tipo di professione, si potrà capire quale sarà il rateo integrativo di domani. Non bisogna dimenticare che nel frattempo si ottiene una tassazione agevolata del 20%, una deduzione fiscale fino a 5.164,57 euro annui, l’esenzione dell’imposta di bollo.